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Accordo in Germania per il nuovo governo Cdu-Spd, la stretta sull’immigrazione. E intanto l’Afd vola nei sondaggi

09 Aprile 2025 - 16:06 Antonio Di Noto
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Nel suo discorso, Merz parla usa spesso le parole «futuro» e «persone». Cdu/Csu e Spd puntano a snellire la burocrazia, rallentare l'immigrazione e impedire nuovi aumenti delle tasse

A poco più di un mese e mezzo dalle elezioni del 23 febbraio, in Germania c’è l’accordo per formare un nuovo governo presieduto dal leader cristianodemocratico Friedrich Merz, indicato fin dalle prime ore successive al voto come futuro cancelliere. A siglarlo sono l’Unione cristiano democratica (Cdu), l’Unione cristiano sociale (Csu, il partito conservatore bavarese) e Partito socialdemocratico (Spd) in un’alleanza soprannominata Grosse Koalition, in italiano «grande coalizione» che punta a guidare il Paese per i prossimi quattro anni escludendo dalla maggioranza Alternative fur Deutschland (Afd). Tuttavia, nel frattempo il partito guidato da Alice Weidel si piazza per la prima volta della sua storia in cima ai sondaggi sulle preferenze dei tedeschi superando di un punto percentuale i vincitiro delle elezioni della Cdu/Csu: 25% a 24%.

Le parole di Merz

«L’accordo è un segnale molto forte e chiaro ai cittadini del nostro Paese ed è anche un segnale chiaro ai nostri partner nell’Unione Europea. La Germania avrà un governo forte e capace. Il centro politico del Paese è nella condizione di affrontare e risolvere i problemi del Paese», ha affermato sorridente Friedrich Merz.

I ministeri

Secondo quanto riporta la testata tedesca Der Spiegel, Alla Cdu andranno sette ministeri, tra cui gli Esteri, che i crisrtianodemocratici non hanno mai avuto negli scorsi 60 anni, le Finanze, la Salute, i Trasporti. Alla Csu, andranno invece tre ministeri: gli Interni e la relativa gestione della questione migratoria, l’Agricoltura e la Ricerca Scientifica. Cinque quelli assegnai dall’accordo ai socialdemocratici, tra cui Finanze, Difesa e Giustizia.

Il programma del nuovo governo tedesco

Nel presentare l’accordo, il Merz ha utilizzato spesso le parole «persone» e «futuro». Ha annunciato una stretta dei flussi migratori e non ha mai menzionato la crisi climatica o la transizione energetica. Secondo quanto annunciato da Merz, l’accordo prevede un’importante riduzione della burocrazia. Il governo prevede di valutare gli effetti della legge che ha legalizzato il consumo di cannabis, ma assicura di non essere intenzionato ad abolirla. Tra i principali punti dell’accordo, figura, secondo le anticipazioni della stampa tedesca, un blocco agli aumenti delle tasse, che rimarrebbero dunque invariate. Non verrà rimosso il contributo di solidarietà, un’imposta che si applica e aumenta progressivamente ai redditi sopra i 65 mila euro annui. Le imprese non avranno più l’obbligo di effettuare due diligence (ovvero l’investigazione e approfondimento di dati e informazioni relativi all’oggetto di una trattativa) in materia di diritti umaniambiente e gestione del rischio.

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