Leonardo La Russa, la sua versione sull’accusa di revenge porn: «Ho chiesto a lei di poter mandare il video in chat»


Leonardo Apache La Russa, sostiene di aver chiesto il permesso di girare il video e di inviarlo all’amico dj Tommaso Gilardoni alla ragazza che lo ha poi accusato di stupro. Versione, quella del figlio del presidente del Senato, che, se confermata, lo scagionerebbe anche dall’ultima accusa rimasta in piedi a suo carico: quella di revenge porn. Ieri, la procura di Milano ha chiesto di archiviare il caso per violenza sessuale, rilevando, tramite l’osservazione dei video della scena, che nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 la ragazza ha «partecipato attivamente all’atto», e che per questa ragione a La Russa Jr. non poteva essere noto il suo dissenso.
Cosa ha detto La Russa Jr. nell’interrogatorio
Durante l’interrogatorio del 20 dicembre scorso, La Russa ha dichiarato di aver filmato la giovane con il suo consenso e, sempre con il permesso della ragazza, di aver inviato il video all’amico Gilardoni per «giustificare» l’uscita anticipata dal locale dove i due ragazzi si trovavano e avevano poi incontrato la ragazza, un’ex compagna di liceo di La Russa. Tommaso Gilardoni, sentito dai magistrati il 12 dicembre, ha confermato di aver ricevuto il video da La Russa, accompagnato dal messaggio «muoviti» che gli sarebbe arrivato mentre si dirigeva verso casa di La Russa per raggiungerlo, intorno alle 4 del mattino. Gilardoni ha ammesso di aver realizzato due filmati, uno dei quali, secondo le indagini, sarebbe stato inviato a un terzo amico nel mese di agosto, circostanza che ha fatto scattare anche per lui l’accusa di revenge porn.
Un nuovo interrogatorio per La Russa Jr?
Alla luce dell’interrogatorio, gli avvocati di La Russa – Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo – vogliono avvalersi della memoria difensiva anche se non è ancora del tutto esclusa la possibilità di chiedere un nuovo interrogatorio. Nel frattempo, il legale della ragazza – Stefano Benvenuto – prepara l’opposizione alla richiesta di archiviazione. Sarà la giudice per le indagini preliminari (gip) Rossana Mongiardo a valutare le posizioni.