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Marco D’Amore contro i David di Donatello: «Sempre gli stessi nomi, e quelli che giudicano non guardano i film»

09 Aprile 2025 - 15:39 Gabriele Fazio
Nel post, pubblicato su Instagram, D'Amore ringrazia cast tecnico e artistico del suo film "Caracas": «Patisco con voi ma gioisco insieme per quello che solo noi abbiamo fatto»

«Questo post non serve a niente. Questo post è inutile. Troppo difficile cambiare un sistema di cose che ormai gira su se stesso da anni senza scossoni, senza cambiamento alcuno, avviluppato ormai nella consuetudine di dinamiche ben note», all’indomani delle nominations per i David di Donatello 2025, Marco D’Amore, 43 anni, attore e regista casertano, noto per il ruolo di Ciro Di Marzio nella serie Gomorra, esprime il proprio disappunto per l’esclusione di Caracas, il suo terzo film da regista. «Questo post farà ridere di scherno e sghignazzare d’insulto. Alle spalle. Ben venga – continua D’Amore – Oggi come ogni anno “di questa triste e mesta ricorrenza…” sono state rese pubbliche le cinquine dei David di Donatello. I film in cinquina, come al solito, prevedibili fin da prima della loro uscita in sala. Sempre gli stessi nomi. Parafrasando Tancredi direi: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto NON cambi”».

L’accusa di D’Amore all’Accademia del Cinema Italiano

L’attore e regista prosegue con una dura accusa nei confronti dell’Accademia del Cinema Italiano, la fondazione che assegna nominations e statuette del David di Donatello, cui presidente è oggi la critica cinematografica Piera Detassis. «Mi espongo senza problemi al pubblico ludibrio – prosegue D’Amore – affermando che da un punto di vista della forma (escludo dunque ogni voce che mi riguardi – attore, sceneggiatore, regista), il nostro Caracas non aveva nulla di meno dei film candidati. Anzi. Secondo me aveva qualcosa in più. E allora visto che mi piace fare enormi buchi nell’acqua, ecco che questo post ne diventa esempio gigantesco perché assegnerò la mia personale vittoria ai compagni e alle compagne che hanno lavorato con me al film e che penso meritassero quantomeno un briciolo di attenzione che evidentemente gli è stata negata. Perché quelli che votano e che dovrebbero guardare i film, Caracas non lo hanno nemmeno visto». D’Amore poi decide di tributare personalmente il cast artistico e tecnico del proprio film: «In una intervista piena di amarezza – scrive ancora – Massimo Troisi disse che il motivo più grande della sua infelicità era per l’unico David vinto dopo “Ricomincio da tre”. Ho sempre capito il senso delle sue parole, oggi molto di più. Nonostante io non abbia mai vinto un premio, ma ricevuto solo una candidatura. Comunque, ecco i miei vincitori. Grazie dal profondo del cuore, patisco con voi ma gioisco insieme per quello che solo noi abbiamo fatto».

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