Valerio Lundini e la fine della comicità: «Sui social anche chi vende bare deve fare i meme» – L’intervista
Valerio Lundini, uno dei più amati comici di nuova generazione, ha presentato la seconda stagione di Faccende complicate, che sarà disponibile da domani, giovedì 10 aprile, in esclusiva su RaiPlay e dal 12 al 23 maggio sarà invece trasmessa su Rai3 alle 20.15. Un programma particolare, infatti forte della sua comicità surreale l’artista romano, 39 anni, affronta in giro per l’Italia (e non solo) argomenti alle volte anche molto delicati come sinistra/destra e bullismo, alternati ad altri molto più leggeri. O come ha detto Marcello Ciannamea, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali, un viaggio «alla scoperta di storie, in bilico tra il vero e il surreale, che parlano con sottile ironia di quello che siamo, mostrando le contraddizioni del nostro tempo». Ma la comicità può servire anche ad ammortizzare la violenza? «In alcuni casi – dice a Open – ma spesso non è nemmeno l’obiettivo. Di comicità in questo momento non c’è nemmeno tutta questa esigenza, perché ce n’è già abbastanza. Basti pensare che sui social anche chi vende le bare deve fare i meme. Quindi non è più un momento di stacco dalla realtà, ma è parte della realtà. Non esiste più il genere, non esiste più il comico o il drammatico, è tutto molto mescolato».
I giovani, la Rai e Stefano De Martino
Nessun intento sociale dunque, anzi, confessa ancora a Open: «Se io volessi trattare un tema per fare proselitismo o educare qualcuno mi verrebbe male, sarebbe finto». Solo intrattenimento dunque: «Fare cose che mi divertano e mi stupiscano», anche per attrarre pubblico più giovane verso la Rai, così come è stato detto in conferenza stampa. Cosa che Lundini in un certo senso rimanda al mittente: «Sono più vecchio di De Martino ma il giovane continuo ad essere io!» scherza. Poi torna più serio: «Non confondiamo pubblico giovane con pubblico di qualità. C’è sempre questo grande equivoco. Il pubblico giovane non è sempre migliore, credo che vari da persona a persona. Ci sono persone più giovani di me che hanno gusti molto più datati e persone più vecchie di me che sono molto più moderne».