Le cade un gatto nero in testa dal terzo piano: trauma cranico per l’attrice Zita Fusco: «Mai avrei pensato di finire in ospedale per una cosa così»


Molti, mantenendo in vita un atto scaramantico che fa inorridire gli animalisti, si guardano bene dal percorrere una strada attraversata da un gatto nero. Da oggi in poi Zita Fusco, attrice e conduttrice triestina classe 1977, allieva della scuola di Amici di Maria De Filippi nel 2001 (quando ancora si chiamava Saranno famosi), starà attenta a guardare più che altro in alto. La storia che la riguarda è perlomeno singolare: giorni fa Fusco si trovava in centro a Milano, fuori da una nota pasticceria, in fila insieme al marito per entrare, quando viene investita dall’alto da un’ombra nera. Zita Fusco si accascia a terra, «Un dolore forte, mi sono mancate le forze, non ci vedevo bene» racconta a Il Piccolo, non si capacita di ciò che sta accadendo. Dopo attimi di stordimento la verità: un gatto nero di ben sette chili le era caduto in testa dopo un volo di tre piani. «Il colpo deve essere stato forte – prosegue Zita Fusco – perché mio marito, che era vicino a me, ha detto di aver sentito come un mattone caduto giù». A quel punto la rivelazione: «Me lo sono trovata addosso, ho visto il pelo nero, ho capito quindi che si trattava di un gatto caduto dall’alto».
Lo spavento, i soccorsi, l’incredulità
Fortunatamente un medico era presente sul posto e le ha prestato i primi soccorsi, poi l’arrivo dell’ambulanza, un’intera giornata di osservazione per assicurarsi che non ci fossero danni più importanti di una brutta botta, soprattutto ripercussioni sul collo, e alla fine il referto: trauma cranico e tre giorni di prognosi. Il gatto, per rimanere in tema di leggende metropolitane, forse si sarà giocato una delle sue proverbiali sette vite, ma è sopravvissuto all’impatto, sta bene, la padrona è subito intervenuta per riportarlo a casa, «Io un po’ meno – aggiunge l’attrice – ma poteva andarmi decisamente peggio. Se il gatto avesse avuto le unghie fuori mi avrebbe causato graffi e altre conseguenze che si sarebbero aggiunte al colpo, pesante». Le giornate di riposo raccomandate dai medici Zita Fusco le sta passando nella sua Trieste con in testa il pensiero che tutti avremmo al suo posto: «Mai avrei pensato di finire in ospedale per una cosa di questo tipo».