Sei aerei pieni di iPhone dall’India, la mossa di Apple contro i dazi e il boom dei prezzi


Circa 1,5 milioni di iPhone sono in volo dall’India agli Usa. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters, è così che Apple sta cercando di scongiurare i pesanti aumenti di prezzo che colpiranno gli iPhone a causa dei dazi imposti da Donald Trump nei confronti della Cina, dove viene assemblato approssimativamente l’80% degli smartphone della mela venduti in America. Secondo i calcoli effettuati il 2 aprile istituto finanziario newyorkese Rosenblatt Securities, con i dazi al 54% sulle importazioni dalla Cina, gli iPhone venduti negli Usa potrebbero arrivare a costare non meno di 2.300 dollari. Cifra che rischia di gonfiarsi ulteriormente e a dismisura ora che le tariffe di Washington nei confronti di Pechino sono salite al 125%.
I controlli doganali accelerati
Secondo le fonti consultate da Reuters, sei arei cargo con a bordo un totale di 600 tonnellate di iPhone hanno attraversato in fretta e furia i controlli doganali, grazie a una procedura accelerata chiesta da Apple per approfittare della calma prima e dopo la tempesta dei dazi. I primi voli sarebbero partiti a marzo, l’ultimo nel corso di questa settimana. Principale nodo del trasporto degli smartphone è l’aeroporto di Chennai, nello Stato indiano meridionale del Tamil Nadu, dove la durata dei controlli doganali per i telefoni della Mela è scesa da 30 ad appena sei ore. Dopo la mossa di ieri con cui la Cina è rimasta l’unico Paese a dover affrontare delle tariffe monstre, mentre per tutti gli altri, India compresa, la tassa doganale è stata fissata al 10%.
Le fabbriche degli iPhone in India lavorano anche di domenica
Uno spiraglio che per Apple è diventata una porta spalancata da cui far passare quanti più telefoni possibili e fare scorta negli Usa, tutelando i consumatori dagli aumenti di prezzo, nella speranza che la tregua di 90 giorni annunciata da Trump duri effettivamente quanto promesso. Attualmente, circa un quinto degli iPhone venduti negli Usa proviene dall’India, mentre quasi tutti gli altri vengono ancora assemblati in Cina, nonostante gli sforzi messi in atto da Apple per diversificare la propria produzione e riducendo la dipendenza dal Dragone. Fa parte dell’operazione anche un aumento delle ore lavorative e dei dipendenti delle fabbriche indiane, che ora sono operative anche di domenica.
Un iPhone Made in Usa costerebbe 3.500 dollari
Nelle scorse settimane, Apple ha annunciato un investimento da 500 miliardi di dollari in quattro anni negli Usa. Uno sforzo che Trump spera possa tradursi in nuovi posti di lavoro ma è insufficiente spostare l’intera produzione su suolo americano. Secondo quanto riporta l’analista del settore tech Dan Ives, citato dalla Bbc, ci vorrebbero 30 miliardi di dollari per spostare appena il 10% della produzione dalla Cina agli Usa. Operazione che potrebbe fare felice Trump, ma difficilmente incontrerebbe il favore dei clienti. Sempre secondo Ives, un iPhone assemblato interamente negli Usa potrebbe arrivare a costare 3.500 dollari, circa il triplo rispetto a oggi.