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«Ha ucciso Ilaria, poi è uscito con due turiste», le rivelazioni dell’amico di Mark Samson. Le chat con le sconosciute dopo il delitto: «Hai coinquilini?»

10 Aprile 2025 - 12:40 Ugo Milano
mark samson ilaria sula
mark samson ilaria sula
Dagli atti dell'ordinanza del gip emerge la testimonianza di Maher, amico del 23enne reo confesso: «Nei giorni dopo aveva paura della polizia». Il programma "Chi l'ha visto?" pubblica i messaggi con una giovane: «Mi chiedeva dove abitassi»

Le liti, la gelosia, i pedinamenti dopo la rottura con Ilaria Sula. E poi – dopo aver ucciso la studentessa 22enne – le serate con gli amici, le bugie, la «paura della polizia» e le chat con estranee nei minuti del delitto, alle quali confessava di essere in cerca di conforto perché «era un periodo un po’ di schifo». Il quadro attorno a Mark Samson, 23enne in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, si fa di giorno in giorno più complesso. A partire dalla testimonianza di Maher, barista coetaneo e amico del giovane reo confesso, che la sera del delitto avrebbe visto Samson con una «mano rossa, gonfia, dolorante. Ci aveva detto che aveva fatto a botte con due ragazzi sotto casa di Ilaria, ma era una bugia».

L’auto di Samson e le turiste polacche: «Credevo gli servisse una serata di sesso»

Maher, stando all’ordinanza di convalida dell’arresto del gip, ha raccontato di essere salito sulla Ford Puma nera del giovane proprio la sera del 26 marzo, giorno in cui Samson ha accoltellato a morte la ex fidanzata e ha usato l’auto per trasportare il cadavere dentro una valigia e abbandonarlo in un dirupo a 40 chilometri da Roma. La serata era come tutte le altre: cocktail al Pantheon, risate, balli, due turiste polacche «da rimorchiare». Rimangono fuori fino alle tre del mattino: «All’inizio era pensieroso, sembrava scosso. Poi è tornato il solito Mark. Le due turiste ci hanno persino invitato nel loro appartamento. Io ero quasi contento: credevo gli servisse una serata di sesso». I due in quell’appartamento non entrano, decidono di rimanere fuori ma Mark Samson non ne vuole sapere di lasciare incustodita la macchina: «Sembrava terrorizzato all’idea di separarsene».

La storia dal profilo di Ilaria e la paura della polizia: «Si guardava alle spalle»

È Maher stesso che descrive Mark Samson e Ilaria Sula come «una coppia come tante, innamorati ma litigavano parecchio». Poi la rottura e la reazione del giovane, che spesso pedinava la 22enne: «Non accettava la fine, più volte l’ha seguita mentre usciva con le sue amiche. Io cercavo di calmarlo, ma lui niente. Era ossessionato». La sera del 25 aprile Ilaria scompare, iniziano a comparire appelli sui social ma sul profilo Instagram della studentessa di Terni compare una storia: “Sto bene, grazie a tutti”. Un messaggio scritto, sostiene Maher, proprio da Samson: «La mattina, quando eravamo a casa mia, si era chiuso in bagno e in quel momento era apparsa una nuova storia sul profilo Instagram di Ilaria». Poi i due si rivedono la sera del 31 marzo, due giorni prima dell’arresto del 23enne. Mark non ha la macchina, è dal meccanico. Ma soprattutto sembra avere il terrore della polizia: racconta della denuncia fatta con i genitori della ex fidanzata, dello schiaffo del padre di lei e delle parole della madre: «Dimmi che non sei stato tu». Con gli amici continua a negare di sapere, anzi arriva a fabbricare una lettera scritta di suo pugno in cui – fingendosi Ilaria – spiega di essere andata via di casa ma che «lo amava comunque». A un posto di blocco, la paura: «Continuava a guardarsi alle spalle. È un mostro, mi sento in un film dell’orrore».

La chat con la ragazza e le foto sotto casa sua: «Hai coinquilini?»

Se la vita notturna di Mark Samson sembra essere continuata senza intoppi, così anche quella social. Secondo il programma Chi l’ha visto il giovane avrebbe iniziato a scriversi con almeno una ragazza su Instagram dal 22 marzo, e avrebbe continuato fino a due giorni dopo l’omicidio di Ilaria Sula. Messaggi pressanti, chiamate senza risposta e proposte di «fare due chiacchiere, senza impegno tranqui». Una ragazza, anche lei fuorisede come la vittima, ha raccontato al programma di Rai3 lo scambio via chat con il 23enne. Si conoscono per caso su un gruppo Instagram, si scrivono in privato. Mark è insistente, le chiede dove abita: «A che altezza stai di Furio Camillo? Tipo vicino al centro commerciale? E… hai coinquilini?». La ragazza non risponde, ma lui inizia a mandarle foto per attestare di essere nei pressi della sua abitazione. Poi le propone una “deep night”, un appuntamento a tu per tu in cui si bevono alcolici e si parla dei propri problemi: «Non sono un serial killer sia chiaro».

I messaggi nei minuti del delitto: «Non è una buona giornata?»

Lei continua a respingerlo, arriva a inventarsi di avere il telefono scarico. Lui prende la sua auto e si piazza davanti all’uscita della metro di Furio Camillo per portarle un caricabatterie: «Voleva che entrassi nella sua macchina». Si arriva poi alla mattina del delitto. Secondo l’autopsia Ilaria Sula è uccisa tra le 9 e le 11 nella camera da letto di Samson, ripulita con l’aiuto della madre, anche lei indagata. Alle 10 e qualche minuto, il 23enne scrive alla ragazza: «Non è un buon giorno oggi?». Lei non risponde, lui non desiste. La sera, dopo essersi liberato del corpo di Ilaria Sula, le manda la foto di un cornetto: «Posso stare da te?». Continua a scriverle fino al 28 marzo: «Ciaoooo, sei ancora fuori?» è l’ultimo messaggio.

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