Il nuovo piano di Trump per la Groenlandia: trasformare l’isola in una «freedom city» per i tech bro. Ecco cosa potrebbero farci gli imprenditori


Una sorta di paradiso fiscale per le aziende del tech. Una freedom city dalle regole appena abbozzate che lasci agli imprenditori della tecnologia una libertà di agire di cui non potrebbero mai godere in patria. Sono queste le idee che frullano nella testa dell’amministrazione Trump quando i pensieri volgono al futuro della Groenlandia. A dare notizia delle indiscrezioni è l’agenzia di stampa britannica Reuters, secondo cui il piano sarebbe attualmente ancora un accenno, che però piace molto all’uomo scelto da Donald Trump come prossimo ambasciatore statunitense in Danimarca – Ken Howery – e a diversi imprenditori della Silicon Valley. Il parlamento americano dovrebbe confermare la scelta di Howery come ambasciatore nei prossimi mesi, dando il via a una fase ancor più intensa delle insistenti pressioni che la Casa Bianca sta facendo sulla Groenlandia per prenderne il controllo.
Reattori nucleari, intelligenza artificiale e veicoli autonomi
La visione per la Groenlandia, ha affermato una delle fonti anonime di Reuters, potrebbe includere un grande centro per l’intelligenza artificiale, veicoli autonomi, lanci spaziali, microreattori nucleari e ferrovie ad alta velocità. Le discussioni riflettono un sogno di lunga data della Silicon Valley che spera nella creazione di città a bassa regolamentazione in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti. Trump ha alimentato queste speranze, promettendone una in un video pubblicato nel 2023, nel corso dalla sua campagna elettorale. L’idea di colonizzare la Groenlandia potrebbe, secondo Reuters, essere apprezzata anche da Elon Musk, dato che l’imprenditore sudafricano potrebbe sfruttare l’isola artica come campo di prova per una futura città su Marte.