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Morte di Maradona, i medici: «Non doveva essere operato alla testa». Il malore e l’intervento senza il consenso dei familiari

11 Aprile 2025 - 10:00 Ugo Milano
maradona medici morte operazione
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Quattro neurochirughi hanno testimoniato contro Luque, medico di fiducia del Pibe de Oro che aveva trasferito di persona l'ex calciatore per poterlo operare. Secondo gli specialisti «non era l'ematoma a causargli problemi»

Diego Armando Maradona non doveva essere operato alla testa, come invece fu ventidue giorni prima della sua porte avvenuta il 25 novembre 2020. Non solo. Per sottoporlo all’intervento, contro cui un’intera equipe medica si era schierata, il suo neurochirurgo di fiducia Leopoldo Luque lo avrebbe trasferito di persona in un’altra struttura ospedaliera, «senza nemmeno chiamare i familiari». È quanto è emerso dalla testimonianza di quattro specialisti durante la decima udienza del processo che vede imputati, oltre a Luque, altri sette tra medici e infermieri. «Non era necessario operarlo per asportare l’ematoma subdurale», ha affermato Guillermo Burry, direttore del reparto di neurologia dell’ospedale Ipensa di La Plata, dove il Pibe de Oro era stato ricoverato il 2 novembre 2020. «Aveva altre urgenze».

Il ricovero e l’equipe medica: «Non era il momento di operarlo»

Il dissidio tra medici inizia il 30 ottobre 2020, giorno del 60esimo compleanno di maradona, quando la squadra del Diez – il Gimnasia y Esgrima – stava giocando in un torneo. Maradona si sente male, si dirige sulle sue gambe verso le ambulanze a bordo campo e spiega al medico di squadra Flavoio Tunessi: «Non sto bene, me ne vado». Dopo un dialogo con il neurochirurgo Luque, Maradona si convince a farsi ricoverare all’ospedale Ipensa. Qui i medici sconsigliano vivamente l’intervento chirurgico: «Aveva altre comorbilità, bisognava compensare gli altri problemi di salute». Luque insiste, vuole operare. Burry e gli altri «continuano a dirgli che non era il momento giusto», che non era l’ematoma a causare quella situazione clinica.

Il trasferimento «senza consultare la famiglia» e l’operazione

Luque non ne vuole sapere: «Grazie per il supporto, lo trasferirò a Buenos Aires». Prende Maradona – secondo un testimone senza neanche far partecipare alla decisione un membro della famiglia del Pibe de Oro – e lo porta alla Clinica Olivos di Vicente Lopez, vicino alla capitale argentina. «Luque parlava con Maradona, lo aveva convinto a farsi operare», anche se, ribadiscono i quattro medici di La Plata, «il paziente clinicamente non mostrava un deficit che giustificasse un intervento».

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