Colloqui intimi tra coniugi o conviventi in carcere: arriva l’ok del Dap. Due ore disponibili per la coppia, con letto e servizi igienici


Non ci si potrà chiudere dentro. Fuori, a sorvegliare, personale adeguato con ispezioni in stanza prima e dopo l'incontro
I colloqui intimi in carcere saranno concessi nello stesso numero di quelli visivi fruiti mensilmente e avranno durata massima di due ore. Ad usufruirne potranno essere soltanto il coniuge o la persona stabilmente convivente. Queste le nuove linee guida firmate oggi dal capo del Dap Lina Di Domenico e trasmesse ai direttori degli istituti penitenziari.
Le modalità
La camera degli incontri deve esser arredata con un letto e annessi servizi igienici e senza la possibilità di chiusura dall’interno. Il locale sarà sorvegliato soltanto all’esterno da personale di Polizia penitenziaria adeguatamente equipaggiato per il controllo dei detenuti e delle persone ammesse ai colloqui intimi, nonché per l’ispezione del locale prima e dopo l’incontro.
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