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«Qualcuno ha aiutato Mark Samson a disfarsi del corpo di Ilaria Sula»: i sospetti sul padre e sugli amici

mark samson ilaria sula genitori amici
mark samson ilaria sula genitori amici
La procura convinta a retrodatare di un giorno l'omicidio. Il problema del trasporto del cadavere fino all'auto. E le parole degli amici

Mark Antony Samson è stato aiutato da qualcuno a portare via il cadavere di Ilaria Sula dall’appartamento di via Homs. Lo dicono le tracce di sangue isolate dalla polizia scientifica su un paio di scarpe. E l’esame del Dna. I sospetti si addensano sul ruolo del padre. Dopo che sua madre Nors Manlapaz ha ammesso di aver aiutato il figlio a pulire il sangue dopo l’omicidio. Ma come ci è arrivato il corpo in un automobile parcheggiata a cento metri di distanza? «L’ho uccisa al mattino quando i miei non erano in casa», ha detto lui. La sera prima loro c’erano.

La sera del 25 marzo

Secondo la procura Samson ha ucciso l’ex fidanzata la sera del 25 marzo. Ovvero quando si è presentata in via Homs per portargli i vestiti e l’anello di fidanzamento. In questo caso entrambi i genitori sarebbero stati presenti nei 50 metri quadrati dove abitavano. Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini non crede che il ragazzo si sia mosso in pieno giorno con l’auto e un cadavere. «Quando l’ho visto quella serasembrava preoccupato della sua auto, non voleva lasciarla incustodita. Ma per il resto era tranquillo. So che in passato aveva seguito Ilaria per controllarla», ha raccontato al Messaggero l’amico Maher Abouzeid, anche lui finito nelle indagini. Un altro, Kevin Caraig, ha raccontato invece agli inquirenti che per alcune sere, quella settimana, Samson ha dormito da lui. Poi insieme hanno lavato l’auto.

Le altre due studentesse

Samson è anche uscito con un’amica di Sula: «Mi ha detto che aveva bisogno di sfogarsi per la crisi con Ilaria ma mi ha parlato delle solite cose. Ilaria mi scriveva che era fuori Roma ma non voleva condividere la sua posizione». E andava dietro a un’altra: «Non ci eravamo mai visti e chiedeva di salire, voleva sapere se vivevo da sola». Intanto, fa sapere sempre Il Messaggero, sulle scarpe e anche sulla valigia, dove il corpo di Ilaria è stato rinchiuso dopo essere stato infilato in un sacco della spazzatura, sarebbero state ritrovate residui di un Dna maschile che non appartiene a Mark. Anche se è da stabilire se non si tratti di vecchie tracce. Il giovane aveva mentito ai genitori e alla fidanzata: aveva sostenuto un solo esame nella facoltà di Architettura. Tutti credevano invece che fosse prossimo alla laurea.

Kevin

Intanto proprio Kevin parla con Repubblica di Mark. E dice che è un mostro: «Dopo aver ucciso Ilaria ha dormito tre notti accanto a me, nel mio letto. Mi ha chiesto ospitalità perché diceva: “Sono triste, Ilaria mi ha lasciato”. Poi, quando uscivamo la sera, rideva e scherzava come sempre. Aveva la patente di Ilaria nel portafogli. Il 30 marzo l’ho accompagnato in questura, quando è uscito si è lamentato: “Come è possibile che le persone scompaiono e poi la colpa è sempre degli ex fidanzati”». Kevin la notte del primo aprile è stato fermato in macchina con Mark e un altro amico, Maher. «Mark ha dormito nel mio letto dal 28 marzo. Mi aveva detto che si era lasciato e che era giù di morale, così l’ho ospitato. La domenica mi è passato a prendere, aveva il parabrezza della macchina sporco di resina, il fango sui tappetini. Mi ha chiesto di accompagnarlo a lavare la macchina al Nomentano e ho detto “sì, andiamo”».

Il portafogli

«Siamo andati al Nur bar in piazza Venezia, mentre aspettavamo di entrare giocherellava col portafogli tra le mani, si è aperto e ho visto la carta di identità di Ilaria. Lui mi ha detto: “Ce l’ho io perché Ilaria non ha il portafogli e mi fa sempre tenere le sue cose”», aggiunge. Infine: «Non ho mai visto Mark con due telefoni, ma quando ci ha fatto vedere il finto post sul profilo di Ilaria (“Sto bene”) inconsciamente mi sono detto: “Che strano. Perché invece di chiamare, fa un post su Instagram? Non è normale”». Sugli studi: «Mi ha solo detto che aveva dei problemi con Ilaria perché gli aveva chiesto quanti esami avesse sostenuto e che lui fin da piccolo non voleva che nessuno mettesse il naso nelle sue cose di scuola».

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