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Scommesse sui siti illegali, indagati 12 calciatori di Serie A. Da Fagioli a Tonali, fino a Di Maria: i nomi dei coinvolti

11 Aprile 2025 - 11:58 Alba Romano
Alcuni avranno solo 250 euro di contravvenzione, ma rischiano provvedimenti della giustizia sportiva

Sono 12 i calciatori di Serie A coinvolti nell’inchiesta, condotta dai pm milanesi Paolo Filippini e Roberta Amadeo. La guardia di finanza di Milano ha sequestrato oltre un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per «esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti». Notificati anche «decreti di fissazione di interrogatorio preventivo» davanti al gip, dopo la «richiesta di applicazione» dei domiciliari per i cinque indagati. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera nessuno dei giocatori interessati si è mai «venduto» le partite, anzi qualcuno ha giocato per lo più su altre discipline. Le attività risalgono tra dicembre 2021 e ottobre 2023 e nemmeno per arricchirsi ma per passare il tempo. In base ai cellulari sequestrati nell’ottobre 2023 dalla GdF di Torino al centrocampista del Milan e della nazionale Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e al centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina) diversi campioni hanno arricchito, semmai, le tasche dei due gestori di piattaforme illegali di scommesse online (Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), aiutati dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese che serviva com banca del sistema.

Come funzionava il sistema della gioielleria milanese

La GdF della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha disposto il sequestro da parte del gip Lidia Castellucci di oltre un milione e mezzo di euro sui conti della «Elysium Group srl», la società del negozio di orologi che prima stava in Foro Bonaparte e ora è in via Pergolesi e viale Marche; mentre i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini per l’ipotesi di reato di riciclaggio hanno chiesto invecee gli arresti domiciliari dei tre amministratori del negozio e, per l’accusa di esercizio abusivo delle scommesse (pena da 3 a 6 anni), hanno chiesto gli arresti domiciliari dei due gestori delle illegali piattaforme di gioco online, Di Giacomo (che operava dalla propria ufficiale sala scommesse della Snai estranea alla vicenda), e Frizzera che garantiva anche assistenza tecnica dei siti illegali. Il sistema prevedeva «finte vendite da parte della gioielleria di orologi e monili di lusso che, in realtà, non venivano materialmente consegnati, ma costituivano unicamente la causale per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali». Un meccanismo «consolidato e strutturato per il pagamento dei debiti di gioco da parte degli scommettitori a favore degli organizzatori» con «l’utilizzo di numerosi soggetti prestanome che, mettendo a disposizione le proprie carte e conti correnti, ricevevano le transazioni finanziari» per almeno 300mila euro, «destinate a saldare o ridurre le posizioni debitorie derivanti dalle scommesse illegali». Per la stessa «finalità, i prestanome si occupavano anche della riscossione di denaro contante, per un importo stimato di almeno 400mila euro». In aggiunta, «alcuni scommettitori, in cambio di bonus, ovvero di una riduzione del proprio debito di gioco, diffondevano e pubblicizzavano le piattaforme illegali nei confronti di altri», facilitando così «l’apertura e il caricamento di sempre nuovi conti di gioco».

I calciatori coinvolti e chi rischia

Tonali e Fagioli, che già hanno subito dalla giustizia sportiva squalifiche e multe e sono indagati per la contravvenzione punita (con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro) dal secondo e terzo comma dell’articolo della legge 401 del 1989. Perché hanno giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e le hanno pubblicizzate ad altri calciatori, ricevendo dei bonus sui propri conti di gioco o una riduzione del debito. Una ventina di calciatori, invece, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, ovvero per aver fatto giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per esempio poker in chat chiuse con ingresso tramite password. Rischiano solo una contravvenzione da 250 euro ma potrebbe attivarsi anche per loro la giustizia sportiva, con l’interesse della Federcalcio. Il Corriere della Sera fa i nomi dei coinvolti: il centrocampista milanista Alessandro Florenzi, l’allora attaccante romanista Nicolò Zaniolo (che oggi è alla Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il collega bianconero centrocampista americano Weston James Earl McKennie, gli ex juventini Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale e dell’Atalanta Raoul Bellanova, il centrocampista del Torino Samuele Ricci, l’attaccante del Padova Cristian Buonaiuto, l’attaccante del Parma Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo oggi difensore al Leeds United, il tennista Matteo Gigante, e altri non sportivi.

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