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Carlo Cottarelli e la crescita dell’Italia: «Dimezzata anche senza dazi»

12 Aprile 2025 - 08:16 Alba Romano
«La recessione? Non è ancora possibile prevederla»

Anche senza guerra dei dazi «la nostra crescita si sarebbe dimezzata». L’economista Carlo Cottarelli, intervistato dalla Stampa, che alla domanda se nel 2026 rischiamo di finire in recessione risponde: «Impossibile prevederlo. Anche senza Trump la nostra crescita sarebbe stata ugualmente dello 0,6%. Rispetto al 2026 la situazione è così incerta che bisogna essere contenti di riuscire a fare previsioni per il 2025. Perché più si va avanti e più la forchetta, per effetto della guerra dei dazi, rischia di allargarsi. Ci sono due aspetti da tenere presente: l’economia cinese è la seconda più grande del mondo, importano anche prodotti italiani e quindi c’è un effetto a catena su tutto che arriva a coinvolgere anche noi».

L’incertezza

Inoltre «questa situazione di incertezza a livello mondiale fa sì che, se anche la guerra fosse limitata solamente a Stati Uniti e Cina, ci sarebbe un effetto di rallentamento sull’economia mondiale. Oltre a questo i dazi sull’Italia e sull’Europa in generale sono rimasti al 10%. Al momento non sono state applicate le tariffe reciproche che li porterebbero al 20% ma quelli al 10% restano, in più ci sono quelli su acciaio e alluminio….siamo al dazio minimo universale». A sostegno dell’economia «c’è lo strumento della politica monetaria, che è condizionato dall’andamento dell’inflazione».

E quindi: «Se c’è un rallentamento questo contribuisce a far scendere i prezzi e questo può dare spazio alla Bce per intervenire e ridurre i tassi. Anche se si va in recessione, le regole europee, in teoria, non consentono di prendere misure espansive per controbilanciare un crollo del Pil. Detto che una recessione non è la fine del mondo, al momento però non si possono adottare misure espansive: si possono solamente riallocare risorse già messe a bilancio, che è quello che sta facendo il governo».

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