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Strage del bus ad Avelllino, l’ex ad di Autostrade si è costituito: in carcere Castellucci e il proprietario del pullman

Giovanni Castellucci
Giovanni Castellucci
L'incidente nel 2013 sulla A16 Napoli-Canosa, tra le peggiori tragedie avvenute sulle strade italiane. Dopo la condanna definitiva in Cassazione, l'ex ad di Aspi si è costituito

L’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci, si è costituito in carcere dopo la condanna in via definitiva a 6 ani per la strage del 28 luglio 2013 in Irpinia. Nell’incidente morirono 40 persone, che si trovavano a bordo del pullman precipitato dal viadotto dell’Acqualonga, nella zona di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Castellucci è anche imputato nel processo per la strage del ponte Morandi a Genova.

In carcere anche il proprietario del bus

Nel giorno in cui è stato notificato l’ordine di carcerazione dalla procura generale di Napoli, si è costituito anche il proprietario del bus precipitato, Gennaro Lametta. «Mi vado a costituire in carcere dove per questa vicenda entro per la seconda volta da innocente – ha detto – Questa volta però ci vado con tutte le prove a mio favore per cui mi batterò fino alla fine per dimostrare la grave ingiustizia che sto subendo».

L’accusa ad Autostrade sulla manutenzione

La convinzione di Lametta infatti è che il processo ha dimostrato che la responsabilità dell’incidente sarebbe stata tutta di Autostrade e della mancata manutenzione. «L’autobus precipitò a causa di 30 anni di mancata manutenzione dei new Jersey da parte di Autostrade – ha detto Lametta – la causa della distacco della trasmissione non fu una mia trascuratezza ma un sovraserraggio dei perni causato da un errore umano non certo mio, ma dei meccanici dell’officina autorizzata dove portai il bus prima del tragico incidente».

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