Il fratello di Liliana Resinovich: «Lei voleva lasciare il marito Visintin, lui temeva di non avere più soldi per la bella vita»


Sergio Resinovich si è sempre rifiutato di credere che sua sorella Liliana si fosse suicidata. Se il corpo della 63enne trovata morta a Trieste nel 2022 non è stato cremato, è soprattutto merito dell’impegno del fratello che ha fatto tutto il possibile perché il caso non venisse archiviato. Due anni fa è arrivato il suo sostanziale atto di accusa per il cognato Sebastian Visintin. Su di lui Sergio Resinovich ha sempre chiesto di indagare, soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni dopo la scomparsa della moglie e presunti problemi economici, di cui Sergio Resinovich era a conoscenza. Una svolta arrivata solo nei giorni scorsi, dopo gli sviluppi emersi dall’ultima cruciale autopsia. «Non sono mai contento del male altrui – dice Resinovich a Claudia Guasco – ma auspicato una svolta del genere».
Le contraddizioni di Visintin
Resinovich spiega al Messaggero che i suoi sospetti sono sempre stati basati innanzitutto sulle «affermazioni contraddittorie» di Visintin. «il fatto che abbia preso tempo prima di sporgere denuncia, i depistaggi. E soprattutto secondo me ha un movente: non voleva perdere il controllo su di lei, né la stabilità economica che gli garantiva il rapporto».
I problemi economici
Liliana Resinovich «se ne voleva andare», ricorda suo fratello. La donna aveva intenzione di «ricominciare una vita con Claudio Sterpin». Una decisione che «avrebbe messo nei guai» il marito Visintin. «Tre giorni dopo la scomparsa mi ha telefonato – ha spiegato Sergio Resinovich – proponendomi di vederci al suo laboratorio di coltelli. Sale in auto e mi informa: “Prendo 560 euro di pensione al mese, senza Lillynon riesco a vivere”. Ma dico, prima della questione economica preoccupiamoci di ciò che può essere successo a mia sorella. Proprio quella sera ho parlato per la prima volta con Claudio, il giorno dopo sono stato a casa sua e mi ha raccontato della loro storia».
La bella vita
Sergio Resinovich dice che Visintin non gli ha mai chiesto denaro, ma a lui ha riferito «delle difficoltà a mantenersi. Senza il sostegno di mia sorella – ricorda – avrebbe detto addio alla sua bella vita di viaggi, gite in bicicletta, saune e cene con gli amici. Per questo sostengo: indagate su di me, sulla mia famiglia, ma anche su Sebastiano e sulla cerchia di conoscenze. Ha partecipato a 200 trasmissioni televisive, ha raccontato di tutto creando apposta il caos per confondere le acque».