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Guido Crosetto: «Non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell’Italia»

14 Aprile 2025 - 05:44 Alba Romano
crosetto truffa
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Il ministro della Difesa di Meloni: servirebbe un investimento molto superiore a quello che facciamo

Il ministro della Difesa Guido Crosetto dice che «la Russia continua a colpire con intensità, vive in un’economia di guerra e va avanti con una programmazione modello Urss sul riarmo, che indica una postura aggressiva di lungo periodo. Si fa finta di niente, ma forse adesso qualcuno se ne è accorto perché lo schifoso attacco a Sumy è avvenuto il giorno della Domenica delle Palme: colpevoli solo di essere ucraini come i bambini uccisi al parco giochi. E di non essersi piegati a Putin». E riguardo Donald Trump uomo di pace, secondo il ministro, «c’è anche un elemento di influenza sulle opinioni pubbliche: l’idea che bastasse un rapporto personale per poter ragionare con Putin. Per quanto quel rapporto ci sia, è evidente che Putin va avanti col suo disegno», dice a La Stampa.

La soluzione Berlino

Sulla soluzione Berlino proposta da Keith Kellogg – che prevede di consegnare a Mosca le quattro regioni orientali invase – è diplomatico: «Penso che chi debba dare il giudizio sulle soluzioni per l’Ucraina sia innanzi tutto l’Ucraina, cioè la nazione invasa ed attaccata». Mentre sulle spese alla difesa « Trump dice: siccome non investite da 20 anni, per raggiungere il livello adeguato investite al cinque per cento. Razionalmente non fa una piega, ma per il bilancio delle nostre nazioni è impensabile. I Paesi europei non possono toccare welfare e conquiste sociali. Ciò detto, in questo contesto, il due per cento non è più un punto di arrivo da tempo, ma solo di partenza. Ma questo è solo un target economico. Il mio impegno irrinunciabile è garantire la difesa di questo Paese, indipendentemente da quel che accade».

La verità

«La verità è che al momento non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell’Italia nei prossimi anni come dovremmo. E quindi serve un’accelerazione. Non lo dico io, ministro pro tempore alla Difesa. Lo dicono le forze armate, i tecnici cui abbiamo delegato la difesa del nostro Paese. Lo direbbero anche a un ministro dei Cinque stelle». E quindi «servirebbe un investimento molto superiore a quello che facciamo, ma occorre anche un intervento di tipo normativo. Per fare un esempio, forze armate efficienti devono avere un trattamento giuridico diverso rispetto al pubblico impiego: non mando uno a combattere fino a 65 anni. Basta guardare come fanno gli altri Paesi».

I volenterosi

Infine, secondo Crosetto i volenterosi non possono essere il primo nucleo del pilastro europeo della Nato: «No, il pilastro europeo della Nato sono tutti i Paesi europei che fanno parte della Nato. I volenterosi sono un esercizio teorico di un possibile impegno in Ucraina, di cui al momento non si vedono i presupposti. Il pilastro europeo della Nato ha compiti reali e di capacità. Serve alla difesa delle nazioni, non a fare comunicazione politica». Una difesa comune si fa anche senza «nessuna confederazione. L’Europa non può che mettere insieme le forze armate di tutti i Paesi, come dice la carta europea, utilizzando la dottrina attuale. Domani mattina potremmo iniziare a farlo ed è il mio invito da mesi: subito esercitazioni comuni, centro di comando e di controllo unici nei quali le forze di 27 Paesi operano come fossero di una sola nazione».

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