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Nicolò Fagioli e lo scandalo scommesse: «Ho già pagato e affrontato la malattia: ora torna la gogna». Le scuse ai colleghi che l’hanno aiutato

Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli
Il centrocampista oggi alla Fiorentina torna a parlare della sua squalifica e della ludopatia. Il post contro le intercettazioni pubblicate sui giornali con diversi nomi noti del calcio italiano

Chiede rispetto ora Nicolò Fagioli, dopo aver «già pagato il mio debito con la giustizia». Ma chiede anche scusa ai colleghi e amici che ora si ritrovano coinvolti nel nuovo filone dell’inchiesta della procura di Milano su calciatori e scommesse. Il centrocampista oggi alla Fiorentina interviene ancora sullo scandalo riesploso anche mediaticamente, con il suo nome ancora una volta accostato alla ludopatia e alle scommesse clandestine. «Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più», ha spiegato il calciatore in un lungo post sui social.

La ludopatia raccontata nelle scuole

«Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa – scrive Fagioli – Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta».

Le intercettazioni e gli amici citati

Fagioli chiede «rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati – anche se solamente in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato».

«Sono pentito»

«Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare».

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