Scoperta a Taiwan una mandibola di un denisoviano, ed è merito di un ricercatore italiano: ecco di cosa si tratta – La foto


È stata rinvenuto nei fondali delle isole Penghu al largo di Taiwan una mandibola di un individuo appartenente all’enigmatica popolazione dei Denisova. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è stato condotto dagli scienziati dell’Università di Copenhagen e del National Museum of Natural Science. Il team, guidato da Takumi Tsutaya, ha eseguito una serie di indagini e analisi paleoproteomiche dei resti fossili della mascella individuata da alcuni pescatori della piccola nazione insulare. I risultati – si legge nello studio – forniscono prove molecolari che l’Homo di Denisova, ominide vissuto in un periodo compreso tra i 280mila e 30mila anni fa e identificato per la prima volta in una grotta in Siberia e sull’altopiano tibetano, confermano la presenza di questa specie anche in regioni con climi più caldi. «I nostri risultati forniscono la prima prova molecolare diretta dell’esistenza di denisovani nel sud-est asiatico subtropicale, lontano dai siti precedentemente conosciuti in Siberia e Tibet. Dimostrano inoltre che i denisovani hanno prosperato in climi diversi, dalle fredde regioni settentrionali alla più calda Taiwan del Pleistocene», scrive il professore Enrico Cappellini dell’Università di Copenaghen, coautore dello studio.
La ricerca
A svelare la sua identità non è stato il Dna antico questa volta ma le paleo-proteine. I ricercatori hanno, infatti, estratto proteine dalle ossa e dallo smalto dentale, e recuperato 4.241 residui di amminoacidici, due dei quali erano varianti specifiche della specie dei Denisovani, che prima di estinguersi si è incrociata con Homo sapiens. Secondo i ricercatori – si legge ancora nel report -, queste varianti sono rare nelle popolazioni umane moderne ma hanno una frequenza più elevata nelle regioni associate all’introgressione genetica dei denisoviani. In aggiunta, l’analisi morfologica ha rivelato una struttura mascellare robusta, con grandi molari e strutture radicali distintive, caratteristiche che coincidono con i tratti osservati negli esemplari tibetani. L’Homo di Denisova avrebbe abitato in aree popolate principalmente da Sapiens e in parte da Neanderthal.