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Usa, comincia il processo antitrust contro Meta: Zuckerberg potrebbe essere costretto a vendere Instagram e Whatsapp

14 Aprile 2025 - 15:06 Alba Romano
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Il ceo del colosso social spera in un intervento di Trump per fermare il procedimento

Inizia oggi, lunedì 14 aprile, il processo che potrebbe sconvolgere il futuro di Meta, il colosso della Silicon Valley creato da Mark Zuckerberg che controlla – tra le altre cose – Facebook, Instagram, Messenger e Whatsapp. Sotto la prima presidenza di Donald Trump, il governo americano aveva avviato e poi sospeso un procedimento antitrust dalla portata storica, accusando la società di aver creato illegalmente un «monopolio dei social network» attraverso anni di «condotta anticoncorrenziale». Quella stessa causa fu ripresa con più forza e determinazione durante il mandato di Joe Biden. Se il giudice dovesse ritenere queste accuse valide, Meta potrebbe essere costretta allo «spezzatino», ossia a scindersi in più società e vendere Instagram e Whatsapp.

L’incognita Trump

L’incognita più grande di questo processo, più ancora della decisione dei giudici, riguarda il ruolo della Casa Bianca. L’agenzia che si occupa del caso, ossia la Federal Trade Commission, agisce con un discreto grado di indipendenza. Eppure, fa notare la Cnn, la stretta di Donald Trump sulle agenzie governative rischia di esporre gli investigatori alle pressioni politiche dell’amministrazione. Lo stesso Zuckerberg, d’altronde, non ha tardato a riposizionarsi e sostenere l’agenda del nuovo presidente americano.

Le pressioni di Zuckerberg

Il ceo di Meta è stato avvistato alla Casa Bianca il 2 aprile, poco prima che Trump annunciasse i cosiddetti «dazi reciproci», poi in parte sospesi. Quello stesso giorno, il New York Times aveva riferito che Zuckerberg stava facendo pressioni su Trump affinché risolvesse il caso della Federal Trade Commission e scongiurasse una condanna di Meta. Secondo Robert Reich, ex segretario del Lavoro, il milione di dollari donato al tycoon per la sua cerimonia di insediamento andrebbe letto proprio come un tentativo di Zuckerberg di convincere Trump a intercedere in suo favore.

Foto copertina: EPA/Shawn Thew | Mark Zuckerberg, ceo di Meta, durante la cerimonia di insediamento di Donald Trump, 20 gennaio 2025

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