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Quella volta che Miriana Trevisan disse no: «Io il perizoma non me lo metto»

15 Aprile 2025 - 06:41 Alba Romano
miriana trevisan perizoma
miriana trevisan perizoma
Ballerina, velina, valletta e conduttrice della tv anni Novanta: «A casa i miei staccarono il citofono perché suonavano a ogni ora»

Miriana Trevisan, 52 anni, è stata a Non è la Rai, poi Velina, valletta di Corrida, Ruota della Fortuna e Pressing. E ancora: naufraga all’Isola dei famosi, vip del Gf, showgirl. «I direttori di rete mi chiamavano “Fenomeno”. Prendevo il pullman per andarci, diventò impossibile. Provai la bici, mi facevano cadere. Il motorino, mi inseguivano. Alla fine mi spostavo in taxi. A casa i miei staccarono il citofono perché suonavano a ogni ora. O si appostavano sul pianerottolo, i vicini non ne potevano più. Popolarissima, non sapevo a chi dare i resti», racconta oggi al Corriere della Sera.

Il perizoma

Ma una volta, spiega a Giovanna Cavalli, si impuntò: «Io il perizoma non me lo metto». «Avevo 16 anni ed ero tremenda. Mi avevano scelto per il Bagaglino però mi vergognavo di stare mezza nuda. Il filo dietro non mi piace, mai portato il tanga nemmeno al mare». All’inizio a Non è la Rai non voleva andare: «Perché mi offrivano il contratto da figurante, mentre io volevo fare la ballerina. Esasperato, papà mi ricattò: “Se non accetti non ti pago più le lezioni di danza”. Allora ho detto sì». Anche se aveva apura di Boncompagni: «Parlarci mi metteva soggezione, se lo vedevo scappavo, correvo a chiudermi in bagno». E lui? «Capiva. Un giorno mi convocò nel suo ufficio. Non mi presentai. Lasciò correre. “Però davanti alle telecamere Miriana è una tigre”. Una volta ho ballato con la scarpa slacciata, cambiai tutta la coreografia per il terrore di perderla».

I dispetti

Lei non ha subito tanti dispetti, «a parte una ragazzina che il primo giorno, in mensa mi cacciò dal tavolo: “Qui con noi non ti vogliamo”. Non cercavo l’inquadratura, non me ne fregava niente. Stavo molto per conto mio, o con Eliana e Annarella, le sarte, che mi coccolavano e mi davano la pizza per farmi mangiare. Seduta sotto al tavolo leggevo un libro. Di sera a casa, papà non mi faceva uscire». Faceva kickboxing all’epoca, e le è servito: «Una volta. C’era un tizio sempre appostato fuori dal garage degli studi televisivi di Striscia , mi seguiva fino a casa. Prima di rientrare aspettavo ore. Una sera l’ho visto dietro di me, ho inchiodato, sono scesa e ho cominciato a tirare calci e pugni sulla sua auto, ho spaccato tutto, mi sono anche tagliata. Urlavo: “Te ne devi andare”. Non l’ho visto più».

Le figuracce

Tra le figuracce ne ricorda una: «Ballavo sulla scrivania, appoggiai male il piede e caddi in verticale». Mentre gli amori erano quelli classici: «Mi fidanzai con un calciatore subito dopo Non è la Rai e lo seguii a Bologna. Non giocava lì, ma a Milano. Chi era? Non glielo dico. Non era bello, anzi brutto forte. Molto affascinante però un gran cornificatore, un playboy». Una cosa che è capitata spesso: «Uh. E pure tanto, mica poco. Non so perché, io non tradisco mai. Solo una volta, ma di fatto ci eravamo lasciati, mi sentivo persino in colpa». Oggi vive più o meno in castità: «Non mi prenda alla lettera. Tendo alla castità, ma ho desideri come tutti. Mi trattengo finché non trovo qualcuno che mi piace tanto. Non sono fatta per andare a destra e manca, sono sfidanzata, ho detto molti no».

Il fidanzato ideale

Oggi il suo fidanzato ideale deve essere «non troppo giovane, dai 45 in su. Elegante, colto. La pancetta è ok, purché sia curato. Intelligente, sennò mi annoio in un nanosecondo». E c’è una storia che l’ha segnata: «Un uomo che mi ha fatto del male, che mi ha plagiata, controllata, ricattata. Mi accusò persino di non essere una brava madre. Purtroppo dopo il divorzio avevo delle brecce aperte e lui ci si è infilato. Dopo due anni ho capito chi era, ma non riuscivo a liberarmene, mio figlio ha ancora gli incubi. A quelle che si ritrovano come me dico: “Chiedete aiuto a chi vi vuole bene”».

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