Monfalcone resta a destra: nella multietnica città-cantiere trionfa la Lega. La lista islamica si ferma sotto il 3%


Nella città italiana con uno dei tassi di abitanti stranieri più alti d’Italia, l’inclusione non vince. A Monfalcone, in provincia di Gorizia, il candidato della coalizione di centrodestra, Luca Fusan, ha trionfato con una percentuale schiacciante: 70,8% dei consensi, pari a 8.272 voti. Niente da fare per Diego Moretti, candidato del centrosinistra, che chiude con il 26,1%. Si ferma al 2,9% Bou Konate, ingegnere originario del Senegal che si è presentato con «Italia Plurale», una lista interamente islamica.
La Lega si conferma primo partito
Le elezioni comunali a Monfalcone hanno visto un vero e proprio dominio della Lega, che si è confermata primo partito con il 31% dei voti. A quella percentuale andrebbe aggiunto il 24% ottenuto dalla lista «Cisint per Monfalcone», capitanata dall’ex sindaca e attuale europarlamentare Anna Maria Cisint, anche lei esponente del Carroccio. Seguono il Pd con il 10,7%, Fratelli d’Italia con il 9,7% e Forza Italia con il 5,7%.
Premiata la linea dura sui migranti
Monfalcone è da anni una roccaforte leghista, ma è conosciuta anche per essere uno dei comuni italiani con la più alta percentuale di stranieri. Nel comune friulano vive infatti una grossa comunità di persone originarie del Bangladesh, quasi tutti dipendenti del grande polo industriale di Fincantieri. Monfalcone è stato guidato dal 2016 al 2024 dalla sindaca leghista Anna Maria Cisint, che ha fatto parlare di sé soprattutto per aver chiuso alcune moschee abusive, vietato il bagno alle donne vestite e tolto le panchine utilizzate da alcuni immigrati irregolari. Alle elezioni di quest’anno si è presentata per la prima volta una lista islamica, Italia Plurale, che però ha riscosso appena il 2,9% dei consensi.