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Scintille tra La Russa e Tajani per il candidato sindaco “moderato” di Milano

16 Aprile 2025 - 19:31 Sofia Spagnoli
antonio tajani ignazio la russa
antonio tajani ignazio la russa
Il presidente del Senato spinge sul nome di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Ma Tajani frena: «Non deve essere un politico»

Parole taglienti quelle del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla cena che si è tenuta a casa del presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la quale i convitati hanno iniziato a ragionare sui possibili candidati sindaci per Milano. «Il futuro di Milano non si decide a cena – l’azzurro frena – Abbiamo rispetto per tutti i nomi fatti, persone di prestigio, ma siamo convinti che serva un candidato civico, se vogliamo vincere». Attorno al tavolo di La Russa, presenti anche Giovanni Donzelli e Carlo Fidanza per Fratelli d’Italia, Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri per Forza Italia, e Alessandro Morelli per la Lega, si è discusso delle candidature per la carica di primo cittadino e secondo diverse ricostruzioni giornalistiche, La Russa ha frenato sulla scelta di un “civico”, lasciando intendere che Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, sarebbe il più papabile tra i nomi che può offrire il centro destra come possibile successore di Beppe Sala alla guida di Palazzo Marino, il cui mandato terminerà nel 2027. Il nome non trova l’appoggio di Tajani: «Il candidato non deve essere un politico. Se politicizziamo troppo la sfida, facciamo un favore alla sinistra: il miglior candidato deve essere un civico», dice il leader di Forza Italia.

«Non siamo un’allenza da salotto»

Sul ritrovo a casa di La Russa, il leader azzurro aggiunge: «Ben venga il dibattito, e nulla in contrario alle cene. Ma come centrodestra dobbiamo trasmettere l’idea di non essere un’alleanza da salotto, bensì una coalizione capace di stare tra la gente. Personalmente, alle cene preferisco le periferie». Per Tajani la priorità è «dare il miglior governo possibile a Milano. Per questo insisto sui contenuti e sulle grandi battaglie da portare avanti. L’obiettivo non è guadagnare consenso per Forza Italia, ma vincere le elezioni». In ogni caso, non si tratta di una corsa ai nomi, «anche se il centrodestra può contare su figure di rilievo, come Letizia Moratti o Gabriele Albertini. I nomi non ci mancano, ma non dobbiamo sventolare bandiere di partito».

Nevi: «Nessuna rottura con Noi moderati»

E perché non appoggiare Maurizio Lupi? Forse l’ennesima prova dello scricchiolio interno alla maggioranza di Governo? «Nessuna rottura con Noi Moderati – chiarisce a Open il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi – abbiamo sempre detto che per noi la cosa più importante è prendere più voti possibili alle urne, dobbiamo, quindi, mettere insieme il centrodestra, tenendo conto di tutto un insieme di liste civiche e movimenti che non si riconoscono specificatamente nei partiti e che possano invece avere la possibilità di avere una proposta più civica». E sull’uscita netta di Antonio Tajani: un’esternazione di pancia? «Macché – replica Nevi – Tajani è uno che quando c’è da parlare, parla. Se ha scelto di dirlo, evidentemente ha ritenuto fosse il momento giusto. Ormai è grande».

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