Ultime notizie DaziDonald TrumpUcraina
POLITICAArmiCommissione UEDebito pubblicoDonald TrumpGiancarlo GiorgettiGiorgia MeloniGoverno MeloniPatto di stabilitàSpese militariUnione europeaUSAWashington

Giorgetti gela l’Ue prima del vertice Meloni-Trump: «Spese militari al 2% già nel 2025, ma non derogheremo al Patto di Stabilità»

17 Aprile 2025 - 15:04 Sofia Spagnoli
giancarlo giorgetti dfp dazi Pil inflazione pressione fiscale
giancarlo giorgetti dfp dazi Pil inflazione pressione fiscale
Il ministro dell'Economia frena sul ricorso alla clausola prevista dal piano ReArm Europe. La prudenza sulla crescita di fronte al caos dazi Usa

Sulle spese per la Difesa legate agli impegni Nato, l’Italia «già da quest’anno sarà in grado di raggiungere l’obiettivo del 2 per cento del Pil, assunto nel 2014». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nell’audizione alle Camere sul Documento di finanza pubblica. Lo spazio di bilancio per quegli aumenti, ha aggiunto tuttavia Giorgetti, non sarà trovato derogando ai vincoli del Patto di Stabilità Ue, come permette il piano ReArm Europe: «La mia opinione è che, in questo momento, il governo italiano non intenda farne uso. Riteniamo corretto e opportuno attendere il vertice Nato di giugno per valutare l’orientamento generale». L’intervento del ministro si inserisce in un lungo ciclo di audizioni che si è tenuto oggi, 17 aprile, sul Documento di finanza pubblica per il 2025, che ha sostituito il vecchio Documento di Economia e finanza (Def). Il documento deve essere inviato entro il 30 aprile a Bruxelles e deve ancora ottenere il via libera della Commissione Bilancio e della Camera.

Pnrr: «Stiamo intensificando gli sforzi»

Un passaggio cruciale di Giorgetti ha riguardato anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza, tornato al centro del dibattito dopo i ritardi segnalati dal report della Corte dei conti. «Il sistema di monitoraggio del Pnrr indica che, a marzo 2025, la spesa effettiva ha toccato circa 66 miliardi di euro, pari al 34 % del budget complessivo e al 54 % delle risorse sinora erogate dalla Commissione europea – ha spiegato il ministro Giorgetti – Stiamo intensificando gli sforzi per centrare gli obiettivi delle ultime tre tranche». E aggiunge: «ci sarà un sostanziale aumento della spesa dell’anno in corso e del prossimo» con l’obiettivo di chiudere «numerosi cantieri aperti in tutta Italia». Ma indipendentemente dal conseguimento degli obiettivi entro la fine del 2026 «parte della spesa dovrà essere contabilizzata anche negli esercizi successivi».

«Crescita in rallentamento»

La crescita del Paese nello scorso anno è andata al di sotto delle attese: «Nel 2024 il Pil reale è cresciuto dello 0,7%, poco meno dell’1,0% indicato nel Piano dello scorso autunno», ha spiegato il ministro Giorgetti. Ma il saldo della bilancia commerciale «ha registrato un netto miglioramento, toccando quasi 55 miliardi di euro, con un aumento di 21 miliardi rispetto all’anno precedente»

Rivista la previsione del Pil per il 2025

La previsione di crescita del Pil per il 2025 «è stata rivista allo 0,6% – spiega – Il peggioramento del contesto globale ha indebolito la domanda estera, cruciale per l’Italia, ridimensionando drasticamente la crescita attesa delle esportazioni, ora stimata allo 0,1%». Ma dal triennio 2026-2028 «il Pil reale è previsto in aumento dello 0,8 per cento in media annuale, supportato principalmente dalla domanda interna».

Sui dazi

Sul fronte dei dazi, ha aggiunto: «Lo scenario è in continua evoluzione. Gli eventi più recenti – mi riferisco alla sospensione per tre mesi delle tariffe reciproche da parte degli Stati Uniti – potrebbero favorire l’avvio di negoziati bilaterali. Ma «il quadro complessivo resta estremamente incerto. Per questo le nostre analisi interne sono improntate alla massima cautela».

«Davanti a noi sfide complesse»

In conclusione, il ministro ha ribadito che «abbiamo davanti a noi sfide sempre più complesse, che richiedono prudenza, decisioni ponderate e strategie condivise a livello europeo». E aggiunge: «L’Italia continuerà a operare in modo credibile e saprà affrontare al meglio il difficile contesto internazionale, continuando a difendere la solidità dei suoi conti pubblici e garantendo al contempo il necessario sostegno al sistema economico e sociale».

leggi anche