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World Press Photo, il bimbo palestinese con le braccia amputate è lo scatto dell’anno. Ancora bombe su Gaza: decine di morti tra gli sfollati

17 Aprile 2025 - 12:57 Ugo Milano
ritratto bimbo gaza
ritratto bimbo gaza
Due missili israeliani sganciati sulle tende di Khan Younis avrebbero fatto almeno 25 vittime secondo fonti palestinesi. Premiata la foto simbolo del New York Times

Uno sguardo deciso, un corpo magro coperto solo da una canottierina bianca. Le braccia del piccolo Mahmoud Ajjour, palestinese di 9 anni, sono rimaste amputate durante un attacco israeliano nel marzo 2024. È questa la foto che la giuria del World Press Photo, il più importante premio mondiale per il fotogiornalismo, ha incoronato come foto dell’anno. A scattarla, per il New York Times, è stato Samar Abu Elouf. Uno scatto che, secondo la giuria, cattura perfettamente il momento storico attuale. Ajjour, rimasto ferito dopo essersi voltato per incitare la famiglia a fuggire da un raid, ora ha trovato rifugio e cure a Doha, in Qatar. La Striscia di Gaza, invece, continua a essere martellata dai raid aerei israeliani.

Missili israeliani su tende di sfollati: «Almeno 25 morti».

Proprio nelle ultime ore, un bombardamento sulla città di Khan Younis avrebbe ucciso almeno 25 persone. «Per lo più donne e bambini», è la comunicazione che arriva dalla Protezione civile palestinese. Secondo Hamas, l’Idf avrebbe colpito con due missili un gruppo di tende che ospitavano famiglie sfollate. In un altro attacco, stando a quanto riporta la Afp, altri nove civili sono rimasti uccisi. Tra questi anche un padre e un figlio. Secondo i dati Unicef, aggiornati a fine marzo 2025, sono oltre 15mila le vittime palestinesi minorenni dall’inizio della guerra. Oltre 34mila sono stati feriti, più di un milione si trova attualmente sfollato e senza un tetto.

Le altre foto selezionate: dall’attentato di Trump alla bimba ucraina durante i bombardamenti russi

Dalla guerra in Medio Oriente fino al conflitto russo-ucraino, dall’attentato a Donald Trump al fenomeno dell’immigrazione. Il World Press Photo, edizione 2025, ha messo sotto i riflettori alcuni tra i momenti e gli eventi più drammatici degli ultimi dodici mesi. Il presidente americano – all’epoca solo candidato – con il rivolo di sangue sul volto, dopo essere scampato a un attentato lo scorso 13 luglio. Il continuo flusso di migranti che attraversano il confine tra Messico e Stati Uniti e che, nella foto scattata da John Moore, si scaldano in impermeabile usa e getta attorno a falò di fortuna. O ancora la desolazione di un deserto che pochi anni fa era il Rio delle Amazzoni, o quella di una bimba ucraina sdraiata sul letto della nonna e in preda a un attacco di panico per i raid russi. Scatti che, secondo la giuria, riassumono in qualche colore e tante espressioni umane i drammi che hanno convolto e continuano a sconvolgere l’intero pianeta.

In copertina: il piccolo Mahmood Ajjour, 9 anni (Samar Abu Elouf /New York Times/ World Press Photo)

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