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Meloni alla Casa Bianca, Trump accetta l’invito a Roma per dialogare con l’Ue: «Lei amica. I dazi? Troveremo un accordo»

17 Aprile 2025 - 21:30 Bruno Gaetani
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Clima cordiale e amichevole tra i due leader. Il presidente Usa apre a un negoziato con l'Europa per evitare una guerra commerciale. Domani la premier incontrerà a Roma J.D. Vance insieme a Tajani e Salvini

«Anche se abbiamo dei problemi tra le due sponde dell’Atlantico, questo è il momento di trovare delle soluzioni». È con l’obiettivo di fare da ponte tra Unione europea e Stati Uniti che Giorgia Meloni vola a Washington per incontrare Donald Trump. Poco prima del bilaterlae vero e proprio nello Studio Ovale, la premier italiana annuncia già un primo passi in avanti significativo: il presidente americano volerà in Italia nei prossimi mesi, dove potrebbe incontrare anche gli altri leader europei. L’incontro della premier e del presidente americano alla Casa Bianca si svolge in un clima decisamente cordiale, con i due leader che confermano il feeling più volte espresso pubblicamente. «È una persona eccezionale», dice Trump a Meloni accogliendola alla Casa Bianca, intorno alle 18 ora italiana, le 12 a Washington. I due rispondono a qualche domanda dei giornalisti e si sono chiusi nella cabinet room per un pranzo ufficiale in compagnia di altri esponenti dell’amministrazione americana, tra cui il vicepresidente J.D. Vance. Dopodiché, si spostano nello Studio Ovale per l’incontro vero e proprio, concedendosi anche in questo caso alle domande dei cronisti presenti nel cosiddetto «spray» con la stampa.

Il vertice in Italia con Trump e i leader Ue

«Giorgia Meloni mi piace molto, è uno dei veri leader del mondo. Una premier eccezionale e sta facendo un lavoro eccezionale in Italia», dice Trump prima del pranzo con Meloni, mostrando un atteggiamento ben più cordiale rispetto a quanto riservato ad altri leader europei, tra cui Emmanuel Macron. A prendere la parola è poi Meloni, che invita Trump a recarsi in Italia. Non per una visita qualsiasi, ma per «organizzare un incontro con l’Unione europea». Un’ora e mezza più tardi, a pranzo concluso, i due leader si spostano nello Studio Ovale e la premier annuncia entusiasta: il presidente Trump ha accettato l’invito per partecipare al vertice in Italia e «considererà se incontrare anche l’Europa».

Sui dazi «non ci saranno problemi a trovare un’intesa con l’Europa»

In cima alle priorità di Bruxelles c’è la trattativa per evitare i dazi di Washington. Si riuscirà a trovare un accordo? «Non ci saranno problemi a trovare un’intesa con l’Europa sui dazi», assicura Trump. La premier le dà man forte: «Possiamo trovare un terreno di intesa. Anche se abbiamo dei problemi tra le due sponde dell’Atlantico, questo è il momento di sederci e trovare delle soluzioni». E quando i giornalisti incalzano Trump sul rischio che il Vecchio Continente inizi ad avvicinarsi alla Cina, il presidente Usa non si mostra preoccupato: «Raggiungeremo un accordo anche con la Cina, vedrete».

L’impegno di Meloni sulle spese militari

Rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, Meloni conferma l’impegno del suo governo per aumentare le spese militari. «L’Italia annuncerà al prossimo summit Nato che aumenterà le spese al 2%», come anticipato anche dal ministro Giancarlo Giorgetti. «L’Europa – aggiunge la premier – è impegnata a fare di più, sta lavorando sugli strumenti per consentire e aiutare gli stati membri ad aumentare le spese per la difesa. Siamo convinti che tutti debbano fare di più», dice Meloni all’inizio dell’incontro con Trump. «Non bastano mai i soldi nella difesa», puntualizza subito dopo il presidente americano.

Finito il pranzo, intorno alle 19.40 ora italiana, Trump e Meloni si spostano nello Studio Ovale per dare il via al bilaterale vero e proprio. «Ha fatto un ottimo lavoro, purtroppo non posso dire lo stesso di altri leader europei. Lei è diventata un’amica, abbiamo un ottimo rapporto personale», dice il presidente americano tessendo le lodi della premier italiana. Meloni gioca di sponda, rimarcando la vicinanza ideologica con il governo statunitense. «Condividiamo la lotta contro alcune ideologie del passato, contro l’immigrazione illegale, contro le droghe sintetiche. Abbiamo parlato di molti progetti: difesa, economia, spazio, energia», sottolinea Meloni dentro lo Studio Ovale. L’Italia, aggiunge poi la premier, «dovrà aumentare le importazioni energetiche, le imprese italiane investiranno 10 miliardi» negli Stati Uniti. A domanda diretta su Elon Musk, Meloni precisa: «Non abbiamo parlato di Starlink, abbiamo parlato di difesa, di spazio, lavoreremo insieme per le missioni su Marte».

Trump su Zelensky: «Non sono un suo grande fan»

Nella raffica di domande dei giornalisti presenti nello Studio Ovale, c’è spazio anche per parlare di Ucraina. «L’accordo con Kiev sui minerali sarà firmato giovedì prossimo», promette Trump. Per quanto riguarda i negoziati per un cessate il fuoco, il presidente americano assicura che «molto presto avremo notizie dalla Russia». A proposito dell’ipotesi di truppe europee di peace keeping, Trump mostra segnali di apertura: «Le missioni di pace sono sempre benvenute». Quando il discorso si sposta su Volodymyr Zelensky, Trump nega di averlo additato come responsabile della guerra con la Russia, salvo poi aggiungere: «Non sono un suo grande fan».

Nuovo attacco a Jerome Powell: «Non sta facendo un buon lavoro»

Dallo Studio Ovale Trump torna ad attaccare anche Jerome Powell, numero uno della Fed, reo a suo avviso di non aver tagliato i tagli di interesse abbastanza velocemente. «Non penso che stia facendo un buon lavoro. Non sono contento di lui. È sempre in ritardo ed è lento», dice il presidente americano. I suoi commenti arrivano dopo che in mattinata Powell aveva criticato aspramente la politica economica e commerciale della Casa Bianca, che con i dazi rischia di trascinare gli Stati Uniti verso «una crescita più debole, una maggiore disoccupazione e un’inflazione più rapida, tutte allo stesso tempo». Rispondendo alla domanda di un giornalista, Trump lascia intendere che potrebbe chiedere a Powell di lasciare il suo posto: «Se voglio che se ne vada, se ne andrà subito».

L’avvertimento all’Iran: «Se non fanno l’accordo si mette male»

Prima del bilaterale con Meloni, Trump risponde anche a una domanda sul nucleare iraniano. Se Teheran non farà un accordo, ha minacciato il presidente statunitense, «si metterà male per loro». Donald Trump sottolinea poi come, a suo avviso, l’intesa firmata all’epoca da Barack Obama «era terribile, per quello vi ho messo fine».

Domani il vertice anche con J.D. Vance

Domani, venerdì 18 aprile, Giorgia Meloni avrà un bilaterale con il vicepresidente americano J.D. Vance, che arriverà a Palazzo Chigi alle 13. In seguito, a quanto si apprende, ci sarà un pranzo di lavoro allargato ai due vicepremier: il leader di Forza Italia Antonio Tajani e il segretario della Lega Matteo Salvini.

Foto copertina: EPA/Will Oliver | Donald Trump accoglie Giorgia Meloni alla Casa Bianca, 17 aprile 2025

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