Caserta, il governo decide di sciogliere il comune per infiltrazioni camorristiche


Il Consiglio dei ministri, secondo quanto apprende l’ANSA, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha sciolto il Comune di Caserta per condizionamenti della criminalità organizzata. La stessa misura è stata presa per i comuni di Aprilia, nel Lazio, Badolato e Casabona in Calabria. Attualmente Caserta è guidata dal sindaco avvocato Carlo Marino, rieletto per il secondo mandato nel 2021. Marino, del Pd è stato eletto con una coalizione di centrosinistra, ed è anche l’attuale presidente dell’Anci Campania.
Cosa succede ora a Caserta
Il Comune verrà commissariato per i prossimi 18 mesi. Salvo ricorsi, sottolinea Caserta news (con il provvedimento del Cdm che verrà impugnato). Questo è il primo scioglimento per infiltrazioni mafiose in città che nella sua storia ha già vissuto il commissariamento dell’azienda ospedaliera, avvenuto nel 2015.
Il sindaco: «Atto abnorme, impugniamo»
«Lo scioglimento dell’Amministrazione Comunale di Caserta deciso oggi dal Consiglio dei Ministri è un atto di natura politica nonché un atto amministrativo abnorme». A sostenerlo è il sindaco di Caserta, Carlo Marino. «Faremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti e, successivamente, impugneremo la decisione dinnanzi al Tar del Lazio, ricordando che si tratta di una procedura di carattere amministrativo – spiega – È un atto contro la città e i cittadini casertani tutti, istituzionalmente non rispettoso, che avviene con una tempistica particolare, che una città capoluogo non merita».
(in copertina il presidente della Regione Vincenzo De Luca durante l’incontro con i sindaci organizzato a Napoli da Carlo Marino, sindaco di Caserta , presidente di Anci Campania. ANSA /CIRO FUSCO)