Fabio Fazio, la multa per il cioccolato Dop-Igp che non lo era e la richiesta di risarcimento danni del Codacons


Il Codacons contro Fabio Fazio. E stavolta c’entra il cioccolato. L’associazione di consumatori guidata da Carlo Rienzi invita i consumatori che hanno acquistato il prodotto dell’azienda Dolcezza di Riviera, salvata dal fallimento proprio dal conduttore insieme alla moglie Gioia Selis e a una coppia di ristoratori, a chiedere il risarcimento dei danni. I carabinieri del reparto Tutela agroalimentare di Torino il 23 febbraio 2024 hanno eseguito un’ispezione allo stabilimento di via Parasio 36, a Varazze, che distribuisce con il marchio Lavoratti. Alla società sono state notificate 13 sanzioni amministrative per un totale di quasi 100.000 euro.
Il cioccolato-gate
In particolare, spiega oggi La Verità, i militari hanno verificato la conformità delle etichette con la presenza di ingredienti a denominazione protetta. Per esempio il pistacchio verde di Bronte Dop, le nocciole tonde di Giffoni Igp e il sale marino di Trapani. Secondo i carabinieri al posto di Bronte e Giffoni erano stati usati pistacchi siciliani e nocciole piemontesi. La multa è stata scontata del 30% perché la Lavoratti ha pagato subito: 62.400 euro. La contestazione riguarda un illecito amministrativo previsto dall’articolo 2, comma 3 del decreto legislativo 297 del 19 novembre 2004.
Ovvero: «Salva l’applicazione delle norme penali vigenti, chiunque utilizza sulla confezione o sull’imballaggio, nella pubblicità, nell’informazione ai consumatori o sui documenti relativi ai prodotti considerati indicazioni false o ingannevoli relative alla provenienza, all’origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti […] è sottoposto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro tremila ad euro ventimila».
L’articolo 515 del Codice Penale
L’azienda ha violato il codice penale sulla frode in commercio. Ovvero l’articolo 515 del C.P.: «Chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065». I carabinieri hanno sequestrato 1.198 confezioni di cioccolato e praline con le etichette mendaci (per un valore commerciale di 18.632 euro e un peso di 137, 92 chilogrammi). Sono finite al macero anche 5.400 etichette destinate a uova pasquali.
La società
Attualmente l’amministratore unico della società è Alessia Parodi, moglie del socio Davide Petrini, già amministratore delegato. Fazio non è più presidente dal 29 febbraio 2024. Anche Selis ha mollato il consiglio di amministrazione. I cambi di carica sono arrivati dopo l’ispezione. E poco prima della distruzione dei prodotti sequestrati. Ma ora il Codacons chiederà il risarcimento dei danni per chi ha acquistato il cioccolato Dop che non lo era.