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Le 15 coltellate, i testamenti ai figli dove descriveva l’omicidio: così Gerardi aveva progettato di uccidere la moglie Teresa Stabile

18 Aprile 2025 - 22:09 Alba Romano
femminicidio samarate
femminicidio samarate
Il delitto in provincia di Varese mercoledì scorso. La coppia si stava separando

Aveva perfino deciso la data: 16 aprile, scritta nero su bianco nelle lettere in cui spiegava ai figli il delitto e un suicidio. Suicidio che non c’è stato, ma prima di ogni cosa Vincenzo Gerardi, 57 anni, ha inferto 15 coltellate alla moglie Teresa Stabile, 55 anni, nella serata di mercoledì nel cortile condominiale del complesso residenziale dove entrambi vivevano a Samarate (in provincia di Varese). Almeno uno dei fendenti ha raggiunto il cuore della vittima, uccidendola. Questi i primi riscontri dell’autopsia effettuata oggi sul corpo della donna che ora potrà esser restituito ai familiari per le esequie. Gerardi è stato arrestato in flagranza con l’accusa di femminicidio e secondo gli inquirenti aveva pianificato tutto.

Le lettere testamento indirizzate ai figli

La prova, per gli inquirenti, è nelle lettere testamento indirizzate ai figli e scritte dall’uomo un mese prima dell’omicidio di mercoledì. Nelle missive viene descritto il femminicidio-suicidio. Gerardi, secondo gli investigatori, aveva indicato anche la data, rivelatasi poi esatta. Teresa Stabile aveva chiesto la separazione. Una separazione inaccettabile per l’uomo, che per mesi aveva tormentato la vittima sino al delitto. Per questo la procura di Busto Arsizio è pronta a contestare all’uomo anche il reato di stalking

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