J.D. Vance alla liturgia in Vaticano, ma la moglie (induista) si trova a gestire i figli annoiati – Il video
Due ore e passa di liturgia con canti in latino, letture e prediche in spagnolo e in italiano. Un evento spirituale intenso per chi ha fede, un’esperienza provante per chi ne è estraneo e ci capisce ben poco. Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha deciso di trascorrere il Venerdì Santo nel cuore della cristianità, partecipando alla celebrazione della passione del Signore nella basilica di San Pietro, in Vaticano. Con lui, tutta la famiglia: la moglie Usha, di fede induista, e i tre figli, tra cui una bimba in braccio per quasi tutto il rito. Un gesto di devozione, certo. Ma anche, almeno per chi guardava la scena da dietro i banchi e dalle telecamere, un piccolo “calvario” domestico. Vance, convertito al cattolicesimo da adulto, ha voluto partecipare con tutto il clan familiare al rito del Venerdì Santo, presieduto, su delega di Papa Francesco, dal cardinale Claudio Gugerotti.
Piccoli annoiati
Una cerimonia solenne e densa, scandita da momenti di silenzio, preghiere, canti, meditazioni. Lingue parlate: latino, italiano e spagnolo. Ovvero nessuna delle lingue conosciute dai membri più piccoli (e forse nemmeno da tutti gli adulti) della famiglia Vance. Chi era presente ha osservato con un misto di rispetto e compassione la scena: mentre il vice di Trump ascoltava assorto, la moglie cercava di intrattenere i bambini annoiati, visibilmente affaticati dal contesto tutt’altro che a misura di infante. La visita di Vance a Roma non è solo religiosa. Oggi ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo che quest’ultima ieri ha svolto un vertice alla Casa Bianca con Donald Trump.