Ultime notizie DaziDonald TrumpUcraina
ATTUALITÀGiovaniMarracashMessinaSessismoSiciliaUniversità

Messina, l’università nega la laurea honoris causa a Marracash: «Testi sessisti, rischio di promuovere una cultura sbagliata»

18 Aprile 2025 - 11:31 Gabriele Fazio
La proposta, inizialmente approvata all'unanimità nel novembre del 2024, si è definitamente arenata per l'opposizione di alcuni membri del Consiglio di Dipartimento del Dicam

«Potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti», con questa motivazione Fabio Rizzo, 45 anni, più conosciuto come Marracash, uno dei padri del rap italiano, non è stato ritenuto degno dal Consiglio di Dipartimento dell’Università di Messina di ricevere una laurea honoris causa. L’idea era venuta al Professor Fabio Rossi, docente ordinario di linguistica italiana del corso di Scienze dell’Informazione: Tecniche giornalistiche e Social media. Rossi da tempo dedica particolare attenzione alle rivoluzioni portate dalla disciplina rap a livello linguistico, concentrandosi in particolare sul valore letterario di una classe di rapper, i cosiddetti conscious o liricisti, inquadrabili nel recinto della nostra più splendente e impegnata tradizione cantautorale. Inoltre, come si evince dal verbale pubblicato sul sito del Consiglio di Dipartimento del DICAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne), Rossi considera da sempre necessario andare incontro agli studenti, provare a trovare un punto di contatto. Il riconoscimento a un rapper amato dai giovani poteva essere sicuramente una strada.

Infatti l’idea inizialmente viene approvata all’unanimità a novembre 2024 dal Consiglio del Corso di Studi. Ma quando a gennaio i rappresentanti del Consiglio di Dipartimento dell’università sono chiamati a votare per concedere a Marracash l’importante riconoscimento, le cose cambiano. La votazione si conclude con 39 voti favorevoli, 28 voti contrari e 17 docenti astenuti, esito che costringe il professor Rossi a ritirare l’iniziativa, dato che per consuetudine una proposta del genere deve passare con una maggioranza schiacciante.

Perché è stata proposta la laurea a Marracash

Prima di procedere alla votazione, il professor Rossi presenta l’iniziativa, ribadendo «innanzitutto la valenza nella storia della musica vocale del genere rap, divenuto una delle forme di espressione preferite dai giovani» ed «evidenziando l’importanza dell’iniziativa, tanto nell’ottica della valorizzazione delle culture contemporanee, quanto per rispondere alle aspettative degli studenti che vedono nel rap una forma di continuazione della comunicazione poetica del passato». Ricorda inoltre che Marracash nel proprio palmarès, accanto a numeri strabilianti, ha anche la vittoria di una Targa Tenco per il miglior album (Noi, loro, gli altri, 2021) quindi un riconoscimento istituzionale da parte degli esperti del settore, il più credibile del panorama musicale italiano. Ma non solo, nel verbale si legge anche che «Il Direttore mette in luce che questa iniziativa rientra nella visione del Dipartimento, che intende guardare anche ai linguaggi e alle forme culturali ed espressive contemporanee. In tal senso, il Direttore sottolinea il ruolo che generi musicali quali il rap hanno nel panorama odierno, intercettando la sensibilità del pubblico giovanile. Il percorso artistico e personale di Fabio Rizzo, in arte Marracash, rispecchia a pieno l’impegno nel trattare, con codici attuali e particolarmente vicini ai ragazzi, tematiche di grande rilevanza sociale. Esprime, pertanto, pieno apprezzamento e sostegno per l’iniziativa». Ciò vuol dire che in effetti proporre la laurea honoris causa a un rapper, non è una provocazione ma un’idea perfettamente in linea con la volontà dell’Università di rimanere aggiornata coi tempi.

Perché è stata contestata la laurea a Marracash

Ed è qui però che iniziano le contestazioni, con alcune docenti che prendono la parola per rappresentare «il timore che i testi delle opere di Fabio Rizzo contengano contenuti di natura sessista» e «il potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti». Il professor Rossi – si legge dal verbale – a quel punto prende la parola e «replica alle colleghe ed evidenzia come determinati timori siano infondati». Anche «il rappresentante degli studenti, a nome della rappresentanza studentesca, si dichiara favorevole all’iniziativa». Niente da fare: lo scetticismo prevale e la proposta si arena. Per la laurea Fabio Rizzo dovrà aspettare.

leggi anche