Gas dagli Usa, «co-produzione» di armi, mano libera per il Big Tech: ecco cos’hanno deciso davvero Meloni e Trump


Proprio mentre la premier Giorgia Meloni, rientrata questa mattina in Italia, era impegnata in un incontro bilaterale con JD Vance, il vice di Donald Trump, è stata diffusa la dichiarazione congiunta che svela il contenuto del faccia a faccia avvenuto ieri a porte chiuse tra Meloni e Trump, prima dell’incontro nello Studio Ovale alla presenza dei giornalisti. Sul tavolo, alcuni dei dossier annunciati già ieri dalla stessa premier: dallo sviluppo tecnologico alla sicurezza, passando per la lotta alle droghe sintetiche. Ma nella nota compare anche un focus sull’energia e sul “co-sviluppo” di armamenti tra Italia e Stati Uniti.
Importazioni di gas liquefatto dagli Usa
La dichiarazione congiunta chiarisce in primis un esito certo del vertice: l’Italia incrementerà le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Usa. «Si rafforzerà la sicurezza energetica incoraggiando la diversificazione delle fonti e aumentando le esportazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti all’Italia, in modo vantaggioso per entrambe le nazioni», si legge nel testo. Un passaggio che conferma come il gas sia ormai uno strumento di trattativa geopolitica fondamentale per Roma.L’approvvigionamento energetico resta infatti una delle sfide principali per l’Italia, Paese privo di risorse proprie e da tempo orientato verso forniture dall’Africa e dalla Libia. Proprio questo punto era stato indicato, poche settimane fa, dal nuovo ambasciatore Usa a Roma, Tilman Fertitta, come una possibile leva per affrontare la questione dazi: «Vorremmo davvero che l’Italia stringesse più accordi con le aziende americane e riducesse l’acquisto di energia dalla Libia e da altri Paesi». Un assist, colto in pieno. E chiarito anche nel testo della nota: «Usa e Italia si impegnano a garantire che gli scambi commerciali siano equi, reciproci e vantaggiosi per entrambe le parti».
No tasse ai servizi digitali
Ma con la dichiarazione congiunta, l’italia sembra smarcarsi anche dalla proposta di una possibile web tax europea, ipotizzata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen come misura per colpire le Big Tech in risposta ai dazi imposti da Trump. «Sottolineiamo l’importanza delle tecnologie dell’informazione per promuovere la libera impresa a livello transatlantico. Abbiamo concordato sulla necessità di garantire un ambiente fiscale non discriminatorio per i servizi digitali, in modo da incentivare gli investimenti da parte delle aziende tecnologiche più avanzate». Fonti della Casa Bianca, d’altronde, prima del vertice di ieri avevano criticato pure la tassazione già presente in Italia sui colossi del settore.
Co-sviluppo militare
Spazio anche alla cooperazione militare, ma con una precisazione importante: l’Italia non acquisterà armi dagli Stati Uniti, ma parteciperà a programmi comuni di sviluppo. «La cooperazione in materia di difesa si fonda su una filiera transatlantica solida ed estesa – si legge nella nota – Di fronte a un contesto di sicurezza complesso, Usa e Italia sono pronte ad aumentare ulteriormente la cooperazione in materia di equipaggiamento e tecnologia militare, anche attraverso programmi di co-produzione e co-sviluppo che rafforzino la capacità industriale di difesa e la proteggano da avversari stranieri».
La visita in Italia
L’invito di Giorgia Meloni a Donald Trump, a prendere parte a una visita istituzionale in Italia, è stato messo poi nero su bianco. Così come la risposta del leader Usa. «Il presidente Trump ha accettato l’invito della presidente Meloni a compiere una visita ufficiale in Italia nel prossimo futuro» si legge nella dichiarazione congiunta. In vista di quell’appuntamento, si valuta anche la possibilità di organizzare un incontro allargato tra Stati Uniti ed Europa, rilanciando il dialogo transatlantico su scala più ampia.
Impegni Nato e spazio
L’intesa si estende anche sul fronte della sicurezza internazionale: Italia e Stati Uniti riaffermano il proprio impegno incrollabile verso la Nato, «centrando gli obiettivi dell’alleanza». Per l’Italia, questo significa centrare l’obiettivo del 2% del PIL da destinare alla spesa militare. I due premier hanno poi discusso di missioni spaziali, annunciando la partecipazione congiunta a due missioni su Marte (2026 e 2028) e all’esplorazione lunare con le missioni Artemis.
Il post di Trump
Quel che è certo è che il presidente Trump si è sperticato negli elogi della premier Meloni. Lo ha fatto anche oggi fa con un post sul social Truth in cui definisce ancora una volta «fantastica» la premier. Di cui però storpia il nome trasformandola in «Georgia»…