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Terni, minacce shock all’arbitra: «Devi fare la fine di Ilaria Sula». Cos’è successo nello spogliatoio

18 Aprile 2025 - 13:27 Alba Romano
L'aggressione verbale di un dirigente dello Sporting Terni dopo la sconfitta in un match di Lega dilettanti: «Eri da ammazzare da piccola». Espulso e inibito fino al 2028

«Eri da ammazzare da piccola», «dovresti fare la fine di Ilaria». Sono le minacce shock rivolte a una giovane arbitro donna da un dirigente dello Sporting Terni nel corso di una partita degli allievi under 17. L’uomo ha insultato la giovane professionista negli spogliatoi «evidentemente riferendosi al recente omicidio di Ilaria Sula, uccisa a Roma ma residente a Terni», scrive il giudice sportivo nel motivare il provvedimento col quale ha inibito il dirigente sportivo fino al 31 dicembre 2028. «A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello», la avrebbe perfino urlato l’uomo. Allo Sporting Terni è stata inoltre comminata un’ammenda di 500 euro «in quanto, tra il primo ed il secondo tempo, l’arbitro udiva provenire dallo spogliatoio (come tale identificato perché veniva fatto espresso riferimento al punteggio a proprio sfavore di 0 a 3) gravissimi insulti di stampo sessista e varie minacce», si legge nel comunicato ufficiale della Lega nazionale dilettanti, delegazione provinciale.

La sconfitta, gli insulti e le minacce

Il giudice sportivo ricostruisce poi il comportamento del dirigente che «tra il primo e il secondo tempo entrava nello spogliatoio dell’arbitro, contestando la sua condotta a voce alta e registrando il colloquio con il telefono». Interrotta la registrazione della conversazione sono arrivate – in base al provvedimento di squalifica – le frasi con il riferimento a Ilaria. L’arbitro ha quindi espulso il dirigente, «che però faceva resistenza ad allontanarsi – scrive sempre il giudice sportivo -, nonostante il fattivo intervento dei dirigenti della squadra avversaria», la Sangemini sport alla fine vittoriosa per 4-0. «Nel corso della ripresa, pur trovandosi all’esterno dell’impianto, il dirigente – emerge sempre dagli atti ufficiali – ha continuato a deridere l’arbitro, rivolgendo nei suoi confronti frasi offensive e denigratorie». Spingendo fino a «simulare l’abbaiare di un cane».