Voglia di pistacchio: come una gravidanza e un trend TikTok hanno scatenato la corsa all’oro verde e messo in crisi il mercato


Alle uova di Fabergé e il Sacro Graal, aggiungete anche l’oro verde. O meglio il pistacchio. Dal 2021 ad oggi, per merito di una lunga serie di video promozionali diventati virali sui social media, la «frastuca» (come è nota a Bronte) è sempre più cara e sempre più introvabile. La domanda cresce vertiginosamente, i raccolti – soprattutto quelli della California – stanno vivendo momenti di magra. Tradotto: in due anni il costo dei pistacchi negli Stati Uniti è schizzato alle stelle del +26, da 7,65 a 10,30 dollari all’etto. Ed è almeno parzialmente colpa – che lo si creda o no – delle “voglie” scaturite dalla gravidanza di una ingegnera anglo-egiziana e delle visualizzazioni su TikTok.
La creazione della barretta e la «Willy Wonka» del nuovo millennio
È il 2021 quando Sarah Hamouda, fondatrice della azienda di dolci a base di cioccolato Fix Dessert Chocolatier. È proprio lei, la «Willy Wonka del nuovo millennio», a seguire la sua pancia e dare seguito alle voglie durante la sua gravidanza. Realizza così, dal nulla, un dolce destinato a fare la sua fortuna (e la sfortuna degli amanti americani del pistacchio): una semplice barretta di cioccolato al latte ripiena di crema di pistacchi e pasta Kataifi. Liberamente ispirato al dolce arabo Knafeh, tanto da riprendere furbescamente il termine e chiamare la sua creazione «Can’t get Knafeh of it», che in inglese suona come la frase «Non posso farne a meno».
L’esplosione sui social del cioccolato al pistacchio
Altro passaggio chiave è il 2022, quando il prodotto di Hamouda inizia a comparire sempre più spesso in video pubblicitari e non sui social media. Tra chi mostra la barretta e chi invece prova a ricrearla nella sua cucina di casa, le visualizzazioni su TikTok diventano in breve dell’ordine delle centinaia di milioni. Le persone sembrano davvero non riuscire a fare a meno del nuovo dolce-sensazione: gli scaffali dei supermercati si svuotano in men che non si dica, tutti vogliono il «cioccolato di Dubai». Con un enorme impatto sull’intera filiera, a partire dai produttori.
La difficoltà della California e l’oro verde dell’Iran
Secondo il Financial Times, il rapido aumento dei prezzi sta avvenendo in concomitanza con una grave penuria di pistacchi. La California, uno dei due maggiori produttori al mondo insieme all’Iran, ha avuto annate pessime che hanno costretto le aziende dolciarie a una vera e propria corsa all’oro verde. Chi riesce a conquistarne un po’, lo raziona come fosse il bene più prezioso al mondo. Le importazioni sono cresciute del 15% e comunque non bastano a soddisfare la domanda interna ai soli Stati Uniti. In Iran, invece, è l’esatto opposto. Il Paese ha esportato, solo negli ultimi 12 mesi, il 40% di pistacchi in più verso gli Emirati Arabi Uniti, dove ha sede la Fix Dessert Chocolatier. E sembra continuare a cavalcare la cresta dell’onda. Tutto grazie a una voglia matta spuntata dal nulla, proprio come durante una gravidanza.