Vance in Vaticano vede solo Parolin: «Scambio di opinioni sui migranti». Via senza salutare il Papa


Migranti, prigionieri, rifugiati, guerre: quattro parole che durante la nuova amministrazione Trump sono sempre state all’ordine del giorno. Così è stato anche per il bilaterale tra il vicepresidente americano JD Vance e il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Un incontro che, si legge in una nota della Santa Sede, si è incentrato su uno «scambio di opinioni sulla situazione internazionale, specialmente sui Paesi segnati dalla guerra, da tensioni politiche e da difficili situazioni umanitarie». Con una attenzione particolare dedicata «ai migranti, ai rifugiati, ai prigionieri». Saltato invece il possibile incontro tra JD Vance e Papa Francesco.
L’incontro tra Vance e Parolin: «Rinovato impegno per la libertà religiosa»
Il tema era caldo visti i passati dissapori tra lo stesso Vance e Papa Francesco. Gli ultimi avvenimenti, in particolare le aspre critiche che nelle scorse settimane il Vaticano aveva riservato alle politiche americane di rimpatrio dei migranti clandestini, lo avevano reso ancor più scottante. All’interno del Palazzo apostolico, dove il braccio destro di Donald Trump è arrivato con la famiglia al completo, JD Vance ha parlato a tu per tu con il cardinale Pietro Parolin e con monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Il dialogo, scrive la Santa Sede in una nota, è stato occasione per «esprimere compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti» tra i due Paesi. E al contempo rinnovare «il comune impegno nel proteggere il diritto alla libertà religiosa e di coscienza».
La visita di JD Vance e l’incontro saltato con il Papa
La suggestione di un breve incontro con Papa Francesco è durata solo qualche ora. Nella mattinata sembrava una possibilità concreta, poi sfumata per consentire al pontefice di proseguire senza imprevisti il suo percorso di convalescenza. Vance, che è diventato cattolico da adulto, si trovava già ieri in Vaticano, dove ha partecipato alla celebrazione del Venerdì Santo nella basilica di San Pietro, accompagnato dalla moglie e dai tre figli. Domenica, invece, la famiglia Vance parteciperà alla messa pasquale a San Paolo Fuori le Mura.
I dissapori tra JD Vance e Papa Francesco
Vance in passato non ha nascosto le sue riserve nei confronti del Santo Padre. Nel 2021, quando era ancora senatore, partecipò a una conferenza online organizzata dal Napa Institute, durante la quale criticò apertamente la decisione del pontefice di limitare l’uso della messa in latino. Vance definì la scelta «una restrizione sbagliata». Ma è sul tema dell’immigrazione che le divergenze si sono fatte più marcate: il vicepresidente ha invocato il principio teologico dell’ordo amoris per sostenere la necessità di rimpatriare i migranti irregolari dagli Stati Uniti, affermando che amore e compassione dovrebbero anzitutto essere riservati alla propria famiglia e alla comunità nazionale, prima di essere rivolti agli stranieri. Papa Francesco aveva respinto questa visione, richiamandosi alla parabola del buon Samaritano e ribadendo che l’amore cristiano, per sua natura, deve essere universale e accogliente.
L’arrivo di JD Vance in Vaticano
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, è arrivato questa mattina in Vaticano scortato dalle forze dell’ordine italiane e dai servizi segreti americani. In totale una scorta di 4 macchine, 30 auto e 2 ambulanze. La visita ha visto l’ingresso della delegazione Usa attraverso l’Arco delle Campane, una prassi riservata alle visite ufficiali di stato. Il corteo, composto da una quarantina di vetture tra auto di scorta e quelle del seguito, ha attraversato via della Conciliazione, che è stata momentaneamente chiusa al traffico pedonale e veicolare.
La visita (mancata) al Colosseo
Colosseo blindato per la visita della famiglia Vance, dove però, secondo quanto si apprende, si è recata solo la moglie Usha mentre il vicepresidente americano sarebbe rimasto a Villa Taverna. Il monumento nel pomeriggio è stato chiuso per motivi di sicurezza e i turisti sono rimasti fuori, suscitando delusione e qualche protesta tra chi non è potuto entrare.