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Achille Lauro non convince, Ultimo neanche. Ci salvano BigMama e Giorgio Poi. Le recensioni delle nuove uscite della settimana

20 Aprile 2025 - 19:21 Gabriele Fazio

Neffa – Canerandagio 1

Il ritorno di Neffa va salutato con un inchino. Canerandagio 1 (che naturalmente implica l’uscita di un Canerandagio 2) è un album che prima di ogni cosa, bisogna ammetterlo, vibra della gioia di risentire, quattro anni dopo quella perla di AmarAmmore, il Neffa che rappa. Infatti le dieci tracce dell’album riportano molto più al Neffa di Aspettando il sole che a quello, successivo, più mainstream de’ La mia signorina, Prima di andare via o Molto calmo. Il guaglione di Aspettando il sole probabilmente sta ancora aspettando, perché non si tratta di un disco molto luminoso, anzi, il contrario, è un disco cupo in quanto i brani sono ben piantati nel qui e ora. Il fatto che sia un disco rap di un uomo di 57 anni, fatto e finito, anche molto centrato nelle proprie idee, si sente, perché si tratta di brani maturi, seri, che puntano alla narrativa, niente che sia ammiccante nei confronti della discografia. Se non fosse che 9 tracce su 10 sono in featuring con altri artisti e dentro ci si trova praticamente di tutto: da Noyz Narcos e Franco126 a Guè e Izi, da Fabri Fibra e Myss Keta a Joan Thiele e Gemitaiz, e ancora da Frah Quintale e Francesca Michielin a Ste ed Ele A. Ma non sono collaborazioni buttate a casaccio, come spesso accade. A Troppaweed serviva la cazzimma di Noyz, a Bufera la tempistica rilassata di Franco126, in Cuoreapezzi serviva che Joshua ammortizzasse Guè, difficilmente vedrete Myss Keta utilizzata meglio in un pezzo, compresi i brani della stessa Myss Keta, così ascolterete in Hype. Lucariello e Ste lo riportano al dialetto napoletano, che lui adora, in Argiento, mentre Francesca Michielin ed Ele A compongono una coppia molto ben bilanciata in Tuttelestelle. Non è un disco che cambia la vita, non ci sono hit particolarmente brillanti, proprio perché non è un disco pensato per il mercato delle hit, ma resta un disco che si fa divorare e risentire quella voce profonda, trascinata, così intensa, resta un evento che merita una promozione.