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«Con i fascisti non parlo»: Massimo Coppola abbandona l’intervista al “Bazar Atomico”. Lo scontro con il conduttore sulla parità di genere

21 Aprile 2025 - 15:15 Ugo Milano
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Dopo un'ora di registrazione, lo storico conduttore di Mtv si è alzato e ha lasciato lo studio. Ecco cos'è successo

È durata meno del previsto l’intervista di Massimo Coppola al podcast Il Bazar Atomico di Davide Francesco Sada. Dopo circa un’ora di conversazione, non senza alcuni momenti un po’ spigolosi, Coppola – regista e storico conduttore di Brand:new, programma sperimentale che andava in onda su Mtv nei primi anni Duemila – ha deciso di alzarsi e andarsene via. «Hai detto una cosa fascista e io con i fascisti non parlo», ha detto lo storico conduttore di Mtv.

Lo scontro sulla parità di genere

L’episodio si è verificato circa un’ora dopo l’inizio della conversazione, in cui già erano stati toccati molti temi, anche spinosi. A un certo punto, Sada ha raccontato che un festival di podcast aveva rifiutato di prendere in considerazione il suo Bazar Atomico perché intervistava troppe poche donne. «Un atteggiamento di questo tipo mi fa venire voglia di intervistarne ancora meno», ha detto Sada. A quel punto, Massimo Coppola – che già mostrava non pochi segni di insofferenza per alcune uscite del conduttore – ha deciso di troncare l’intervista (l’inizio della discussione inizia al minuto 1.04.15del video qui sotto): «Hai detto una cosa fascista e io con i fascisti non parlo», ha detto lo storico conduttore Mtv.

Il post del Bazar Atomico sui social

A condividere l’episodio è stato lo stesso Sada, che ha pubblicato la versione integrale dell’intervista a Coppola, compresa la sua reazione stizzita che ha messo fine all’intervista. «Ci sono momenti in cui il pensiero si ferma. Non perché mancano gli argomenti. Ma perché qualcosa, nell’aria, si incrina», si legge in un post pubblicato sulla pagina del Bazar Atomico. «Abbiamo parlato di cultura, editoria, algoritmi, politica. Poi, dopo una mia frase — ironica, forse ambigua — lui si è alzato. E se n’è andato. Ho deciso di lasciare tutto: anche il silenzio dopo la sua uscita, perché credo che il pensiero autentico non sia mai comodo», scrive ancora Sada. E poi aggiunge: «Cos’è oggi davvero pericoloso da dire? E soprattutto: possiamo ancora sbagliare, o parliamo solo per non disturbare?».

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