«Vi spiego perché il Conclave, tra intrighi, complotti, alleanze e gossip, è un dono di Dio»


Robert Harris è l’autore di Conclave, romanzo e poi film premio Oscar. E oggi a Repubblica dice che è partito proprio dall’elezione di Papa Francesco: «Senza di lui, non lo avrei mai scritto. Vidi quel buon uomo apparire al balcone di San Pietro, col volto pieno di umiltà, compassione ma anche humour. Mi chiesi subito: come ci è arrivato lassù?». Ad Harris il consesso di cardinali ricorda «il Senato dell’antica Roma. Con tutti quegli uomini anziani, tra intrighi, complotti, alleanze, gossip, maldicenze. È un momento estremamente politico, con progressisti e conservatori che si sfidano, come in ogni istituzione della nostra società. E poi quei voti a scrutinio segreto che si ripetono ossessivamente. Qualcosa di perfetto per un romanzo. Anzi, un dono di Dio!».
Come finirà il Conclave
Harris però dice che non sa come finirà il conclave, perché «sono assolutamente imprevedibili, come accadde per esempio anche per l’elezione di Ratzinger, quando Bergoglio si ritirò dalla corsa. È un’altra loro straordinaria bellezza». Ma visto che «papa Francesco ha scelto la maggior parte dei cardinali elettori dopo di lui», il Conclave «potrebbe essere più liberal dell’ultima volta. Allo stesso tempo, e accade anche nel libro, anche stavolta ci potrebbe essere un forte candidato africano, anti-gay e arci-conservatore, con i liberal si coalizzano». Papa Francesco secondo lui «è finito sotto il fuoco dei conservatori e non è riuscito a riformare la Chiesa cattolica come voleva, dal ruolo delle donne agli omosessuali. Ma ha stabilizzato la barca dopo le tempeste e gli scandali emersi sotto i due papi precedenti. Rimarrà un emblema straordinario della fede cattolica, per sempre».
Gli incontri
L’incontro tra Papa Francesco e Carlo III, chiude Harris, «è stato molto importante per un sovrano come lui che crede nel dialogo religioso. So che il re i miei libri li legge tutti, incluso Conclave. Piuttosto mi è spiaciuto che l’ultimo leader che Francesco ha accolto in Vaticano sia stato proprio il vicepresidente americano JD Vance. Quello, come alla conferenza di Monaco mesi fa, pensa di dare lezioni sul “declino dei valori cristiani in Europa” persino al Papa».