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Le assurde teorie sul lancio di Blue Origin con Katy Parry

Il volo nello Spazio di Katy Parry assieme ad altre donne facoltose non presenta affatto prove di una messa in scena

Arrivano anche attraverso gli account italiani le condivisioni Instagram delle clip complottiste sul lancio suborbitale di Blue Origin con a bordo Katy Perry e altre cinque tra le donne più ricche e influenti del mondo. Parliamo per lo più delle solite insinuazioni messe in circolazione dai terrapiattisti, i quali non approfondendo l’argomento considerano una prova di macchinazione qualsiasi dettaglio che non vogliono o non riescono ad approfondire nel suo contesto. Nel filmato in oggetto il leader della Società spaziale Jeff Bezos – marito di una delle donne a bordo, la giornalista Lauren Sanchez -, apre il portellone della capsula di rientro, il quale secondo la narrazione sembrerebbe finto. Segnaliamo anche un filmato dove si sostiene addirittura che la capsula avrebbe dimensioni diverse prima e dopo l’atterraggio.

Per chi ha fretta:

  • Alcuni particolari nell’apertura del portella della capsula Blue Origin che ospitava Katy Parry assieme ad altre facoltose “astronaute” fanno sospettare che si trattasse di una messa in scena.
  • L’unica parte “recitata” sarebbe quella in cui si preferisce far aprire il portello a Bezos, anche se le ospiti potevano farlo da sole dall’interno.
  • In generale la prassi, anche nei voli con professionisti a bordo, è sempre quella di aprire il portello dall’esterno.
  • Alcuni complottisti osservano che la capsula non presenta i segni dell’attrito col rientro nell’atmosfera.
  • In realtà trattandosi di un viaggio suborbitale con velocità di rientro relativamente più bassa, non si può verificare un riscaldamento tale da presentare tracce di bruciatura all’esterno.

Analisi

Le condivisioni sul volo di Katy Parry e le altre “astronaute” che ne mettono in dubbio l’autenticità si presentano con la seguente didascalia:

Gli sportelloni del 1969 erano altra cosa.
Ecco il risultato prendendoli all’Ikea.

Davvero il lancio di Blue Origine con Katy Parry a bordo è stato un fake?

Delle tesi terrapiattiste sul lancio suborbitale tutto al femminile con a bordo Katy Parry, la moglie di Bezos e altre facoltose ospiti, si è occupato già il collega Dave McKeegan con un video di fact-checking nel suo canale YouTube, che vi invitiamo guardare per maggiori approfondimenti. Teniamo subito a mente una cosa che ci servirà alla fine. Si tratta di un volo suborbitale, che quindi non raggiunge la velocità necessaria a creare un’orbita attorno alla Terra. Le donne a bordo hanno comunque superato la linea di Kármán a 100 chilometri di altitudine, raggiungendo formalmente lo Spazio, offrendo una chiara visione della sfericità terrestre. Cosa che non può essere accettata dai terrapiattisti.

La contestazione principale riguarda il momento successivo all’atterraggio con il paracadute, quando le donne a bordo della capsula New Shepard avrebbero aperto prematuramente il portello, spingendo un addetto di Blue Origin a richiuderlo. Successivamente Bezos in persona si sarebbe avvicinato con una normale maniglia esterna per aprire il portello. I complottisti hanno anche ritenuto che il portello apparisse troppo leggero e poco robusto per un veicolo spaziale. Infine, alcuni hanno notato come la capsula di rientro apparisse immacolata, senza alcun segno di bruciatura o attrito con l’atmosfera.

Il “mistero” del portello

L’analisi del video dimostra che lo strumento utilizzato da Jeff Bezos per aprire il portello è in realtà una comune maniglia esterna. Quando l’equipaggio sale a bordo della capsula, il personale di terra li allaccia e poi chiude il portello, bloccandolo dall’esterno e rendendo necessaria una maniglia esterna. Tuttavia, il portello del New Shepard ha anche una maniglia all’interno.

La maniglia esterna utilizzata da Bezos è collegata allo stesso meccanismo di blocco interno, ma dal lato opposto, il che significa che l’equipaggio ha la possibilità di aprire il portello dall’interno.

La prassi consolidata per i voli New Shepard prevede che sia il personale di terra ad aprire il portello. In questo caso specifico, l’invito a richiudere il portello è probabilmente legato a ragioni pubblicitarie, per permettere a Bezos di avere l’opportunità di una foto durante l’apertura. Similmente, anche nelle missioni Apollo, sebbene l’equipaggio potesse aprire il portello del modulo di comando dall’interno durante le attività extraveicolari, l’apertura iniziale dopo l’ammaraggio era compito dei sommozzatori del recupero.

Perché la capsula non presenta bruciature?

La ragione per cui la capsula di New Shepard con Katy Parry e compagne all’interno appare immacolata è legata alla velocità di rientro. Le capsule di veicoli orbitali rientrano nell’atmosfera a circa 28 mila chilometri orari, generando un enorme attrito e calore che causano le fiamme e la carbonizzazione visibili. Al contrario, il New Shepard, dopo la separazione dal booster, rallenta gradualmente e rientra nell’atmosfera partendo da una velocità molto inferiore. Questo spiega la mancanza di un significativo riscaldamento e quindi di tracce di bruciatura sulla capsula.

Infine segnaliamo un’ultima obiezione riguardante le dimensioni. Secondo questa narrazione, la New Shepard apparirebbe più grande quando Bezos la raggiunge, mentre nella scena in cui apre il portello risulterebbe più piccola. Qui siamo veramente ai livelli di 1984 di George Orwell. Si nega ciò che è auto-evidente. Basta mostrare il confronto che gli stessi complottisti hanno mostrato per vedere che in realtà non c’è nessun cambio di dimensioni. Semmai gioca un ruolo il cambio di prospettiva, e forse anche il fatto che Bezos salga sopra una scala per aprire il portello:

Conclusioni

I dubbi sollevati dai complottisti riguardo al volo di Katy Perry sulla Blue Origin e al suo portello sembrano basarsi sulla totale incomprensione del funzionamento dei voli spaziali piuttosto che su reali prove di una messinscena.

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