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Il sodalizio Trump-Musk fa male a Tesla: l’utile netto crolla del 71%. L’imprenditore: «Dedicherò più tempo alla mia azienda»

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Il miliardario americano ridurrà il lavoro per l'amministrazione Usa a partire da maggio: «Dedicherò al Doge uno o due giorni a settimana»

Che gli affari di Tesla non stessero andando a gonfie vele lo si era intuito già da qualche tempo. Ora, però, è arrivata anche la conferma ufficiale. La casa automobilistica di Elon Musk ha chiuso il primo trimestre del 2025 con numeri molto negativi. I ricavi del colosso delle auto elettriche sono scesi del 9% a 19,3 miliardi, mentre l’utile netto è crollato del 71% a 409 milioni di dollari. Guardando ai prossimi mesi, le prospettive sono tutt’altro che rosee. Non solo per la crescente disaffezione dei consumatori – americani e non – per le aziende di Musk, ma anche a causa della guerra commerciale scatenata da Washington. «L’incertezza sui mercati automobilistico ed energetico continua ad aumentare perché la rapida evoluzione delle politiche commerciali influisce negativamente sulla catena di approvvigionamento globale e sulla struttura dei costi di Tesla e dei nostri rivali», ha spiegato in una nota il colosso americano delle auto elettriche.

Musk: «Dedicherò più tempo alla mia azienda»

Il sodalizio con Trump, insomma, non sembra aver giovato agli affari di Tesla. Anzi, il protagonismo politico di Elon Musk si è trasformato in un vero e proprio boomerang, che ha finito per dare vita a campagne di sabotaggio contro i suoi marchi in tutto il mondo. Ed è proprio per mettere un freno a questa situazione che il miliardario americano ha deciso di ridurre il lavoro per l’amministrazione americana a partire da maggio. Secondo il Washington Post, Musk è stanco di dover affrontare quella che considera una serie di attacchi immorali da parte della sinistra alle sue aziende. Ma la verità è che non sono solo le campagne di boicottaggio ad aver contribuito alla brutta performance economica di inizio 2025. Da ormai diversi mesi, le azioni e le vendite di Tesla sono calate bruscamente, anche a causa della forte concorrenza di marchi cinesi come Byd, sempre più presenti anche in Europa.

Il sollievo di Wall Street per l’annuncio di Musk

In una conference call con alcuni analisti finanziari, Elon Musk ha precisato che continuerà a dedicare «uno o due giorni alla settimana» al suo incarico governativo, probabilmente per tutta la durata della presidenza Trump. Oltre a Tesla, l’imprenditore americano possiede diverse altre aziende, tra cui SpaceX e il social network X. La casa automobilistica è però il marchio che più ha contribuito a rendere Musk l’uomo più ricco del mondo. Si stima, infatti, che circa il 60% del suo patrimonio provenga proprio dalle azioni di Tesla. In seguito alle difficoltà degli ultimi mesi, gli azionisti della casa automobilistica hanno chiesto a Musk di defilarsi dal governo americano e tornare a lavorare con più attenzione e costanza al futuro di Tesla. Ed è anche per questa ragione che l’impegno a lavorare meno per Trump è stato accolto con un sospiro di sollievo dai mercati: a Wall Street il titolo di Tesla ha guadagnato oltre il 3%.

Foto copertina: EPA/Samuel Corum | Elon Musk e Donald Trump in posa davanti a una Tesla parcheggiata fuori dalla Casa Bianca, 11 marzo 2025

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