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L’infondata teoria dei vaccinati “untori” che “contaminano” i non vaccinati

23 Aprile 2025 - 11:05 Juanne Pili
La narrazione si basa su un report pre-Covid del 2015 e un "sondaggio online"

Un classico spauracchio complottista che circola durante le epidemie è quello degli untori che farebbero circolare il morbo. Ma in salsa No vax possono essere gli stessi vaccinati Covid che “contaminano” i non vaccinati provocando loro eventi avversi di vario tipo, come la fantomatica Vaids, una sindrome da immunodeficienza dovuta ai vaccini, secondo queste narrazioni. Fanno al caso nostro alcune recenti condivisioni Facebook. Si linkano anche alcune fonti. Le abbiamo lette.

Per chi ha fretta:

  • Secondo fonti già note per diffondere fake news i vaccinati Covid contaminano i non vaccinati.
  • La fonte principale è un articolo che cita un report dell’FDA del 2015, precedente cinque anni lo sviluppo dei vaccini a mRNA conto la Covid-19.
  • Si cita anche uno “studio” pubblicato su una rivista ritenuta potenzialmente predatoria da diversi esperti.

Analisi

Le condivisioni sui vaccinati che contaminano i non vaccinati si presentano con la seguente didascalia corredata da presunte fonti a supporto:

CONTAMINAZIONE DA PERSONE INOCULATE A NON INOCULATE
<<La Food and Drug Administration (FDA) ha ammesso che le persone non vaccinate corrono il rischio di sviluppare effetti collaterali del vaccino mRNA contro il Covid, come cancro e morte improvvisa, a causa della diffusione del virus da parte di coloro che hanno ricevuto le iniezioni.
La FDA ha confermato che le cosiddette “folli teorie del complotto” sulla “diffusione del vaccino” sono, di fatto, vere.
È allarmante, tuttavia, il fatto che la FDA sappia da tempo che iniezioni come quelle di mRNA, che tecnicamente sono prodotti di terapia genica e non “vaccini”, causano la perdita di pelo.
La sconvolgente ammissione della FDA è stata rivelata per la prima volta in un rapporto del 2015 dell’agenzia federale intitolato “Progettazione e analisi di studi sulla diffusione di virus o batteri per la terapia genica e prodotti oncolitici”.
Secondo la FDA, “il termine ‘dispersione’ significa il rilascio di VBGT o di prodotti oncolitici dal paziente attraverso uno o tutti i seguenti modi: escrementi (feci); secreti (urina, saliva, fluidi nasofaringei, ecc.); o attraverso la pelle (pustole, piaghe, ferite).
“La diffusione è diversa dalla biodistribuzione perché quest’ultima descrive il modo in cui un prodotto si diffonde all’interno del corpo del paziente a partire dal sito di somministrazione, mentre la prima descrive il modo in cui viene escreto o rilasciato dal corpo del paziente.”
La FDA osserva che la “perdita” provoca la “trasmissione” di materiale proveniente da prodotti di terapia genica, come i “vaccini” a mRNA contro il Covid, da “individui trattati a individui non trattati (ad esempio, contatti stretti e operatori sanitari)”.
Nel frattempo, aumentano i dati che dimostrano la perdita della proteina spike e del materiale genetico prodotto dal “vaccino” a mRNA contro il Covid.
Trasmettendo il materiale genetico a persone non vaccinate, queste corrono lo stesso rischio di insufficienza cardiaca, coaguli di sangue, ictus, cancro e morte improvvisa delle persone che hanno ricevuto i “vaccini” a mRNA contro il Covid.
Eppure, nonostante la continua insistenza da parte di funzionari sanitari, media aziendali e cosiddetti “fact-checker” sul fatto che la perdita di pelo sia una “teoria del complotto” o una “disinformazione”, Pfizer apparentemente l’ha considerata un rischio molto reale durante le sperimentazioni sul suo “vaccino” a mRNA.
Il protocollo della Pfizer per testare le iniezioni di mRNA per il Covid prevedeva che un operatore sanitario coinvolto nelle sperimentazioni segnalasse qualsiasi gravidanza “dopo essere stata esposta” ai partecipanti “vaccinati” “per inalazione o contatto con la pelle”.
Poiché una larga parte della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid, è impraticabile evitare di entrare in contatto con i “vaccinati”.
Come ha già riportato Slay News , uno studio inquietante sottoposto a revisione paritaria condotto a gennaio ha suscitato una diffusa preoccupazione nella comunità scientifica in merito alla perdita di capelli.
Ricercatori di spicco hanno confermato che le persone non vaccinate stanno manifestando effetti collaterali a causa dei “vaccini” a mRNA contro il Covid dopo essere state “vicine” a coloro che hanno ricevuto le iniezioni.
L’importante studio ha confermato l’esistenza della “diffusione del vaccino” dopo aver scoperto che le persone trasmettono il materiale mRNA del “vaccino” Covid alle persone che li circondano.
Lo studio ha scoperto che le persone non vaccinate subiscono danni da vaccino anche se sono “indirettamente esposte” a coloro che hanno ricevuto le iniezioni di mRNA per il Covid.
I ricercatori hanno scoperto che le persone non vaccinate hanno manifestato effetti collaterali subito dopo essere state vicine a individui vaccinati, senza toccarli.
Lo studio, intitolato “Anomalie mestruali fortemente associate alla prossimità di individui vaccinati contro il COVID-19”, è stato pubblicato sulla rivista peer-reviewed International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research.
La professoressa Jill Newman e la dottoressa Sue E. Peters hanno guidato il team di importanti ricercatori americani che hanno condotto lo studio.
Lo studio ha rivelato risultati sconvolgenti: le donne non vaccinate che si trovavano quotidianamente vicino a persone vaccinate (entro un raggio di 2 metri) hanno manifestato effetti collaterali del vaccino.
Le donne presentavano un rischio maggiore del 34% di avere mestruazioni abbondanti, una probabilità maggiore del 28% che il ciclo iniziasse con più di una settimana di anticipo e una probabilità maggiore del 26% che il sanguinamento mestruale durasse più di sette giorni.
Le donne che hanno avuto pochi contatti ravvicinati con persone vaccinate non hanno riscontrato alcun cambiamento.
Uno degli autori dello studio ha scritto:
“Dopo più di un anno di censura da parte delle riviste mediche, il nostro studio e manoscritto epocale sono stati pubblicati, dimostrando significative prove circostanziali del fatto che qualcosa viene trasmesso dalla popolazione vaccinata contro il COVID-19 a quella non vaccinata.
“È ormai giunto il momento di ritirare dal mercato queste iniezioni tossiche”.
Reagendo agli allarmanti risultati dello studio, l’illustre medico Dr. Pierre Kory ha scritto su X :
“La cosa più sconcertante che abbiamo visto del vaccino è la sua capacità di ‘disperdersi’ e danneggiare coloro che non lo hanno mai ricevuto.
“Uno studio sottoposto a revisione paritaria ha appena convalidato le migliaia di segnalazioni di perdita di pelo che ci sono state inviate.”
Il dott. Kory ha inoltre descritto in dettaglio il fenomeno della “diffusione dei vaccini” durante una recente intervista ad American Thought Leaders.
Un importante medico lancia l’allarme sullo studio che dimostra che la “dispersione dei vaccini” è reale
Secondo diversi medici, la sensibilità a tale perdita di peli varia notevolmente.
Tuttavia, secondo i più sensibili tra i colpiti, la diffusione del Covid mRNA-vaxxato continua indefinitamente.
Numerosi studi dimostrano che dopo una dose di vaccino contro il Covid, la produzione della proteina spike nel sangue raggiunge il picco, “e poi diminuisce, senza mai raggiungere lo zero e sembra continuare per mesi”.
Il fatto che i più sensibili alla muta affermino che questa avviene indefinitamente suggerisce che ciò avviene effettivamente, senza sintomi osservabili in molte, forse nella maggior parte delle persone.
Anche il noto cardiologo americano Dr. Peter McCullough ha sottolineato che uno studio di Harvard dimostra che chi soffre di “Covid lungo” in realtà “ha la proteina spike circolante” nel flusso sanguigno.>>

I vaccinati Covid contaminano i non vaccinati?

Le fonti in sostanza sono tre link che rimandano alla stessa sorgente. In sostanza, la narrazione dei vaccinati Covid che contaminano i non vaccinati deriva da uno “studio” pubblicato sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR). Ci siamo imbattuti nelle nostre precedenti analisi (per esempio qui, qui e qui), in altri articoli provenienti dalla medesima testata. Parliamo di un punto di riferimento dei “ricercatori indipendenti” vicini al mondo No vax. Le condivisioni in oggetto linkano anche una testata nota per aver diffuso altre fake news sui vaccini Covid, che ha citato lo studio: Slay. Ne abbiamo trattato anche qui, per altro analizzando un articolo del medesimo autore, Frank Bergman.

Secondo una analisi condotta dal team di Mike Bisaccio, l’IJVTPR è stata una fonte di disinformazione sin dal suo lancio nel 2020, per tanto è stata inserita nella loro piattaforma dei Predatory Reports. Parliamo di una rivista già nota agli autori di Retraction Watch (portale dedicato alle frodi scientifiche e alla denuncia delle riviste predatorie), i quali notano come il periodico sembra dedicato a sostenere che «le vaccinazioni, e non le malattie che prevengono, sono un flagello». Basti vedere come vengono presentati quelli Covid nell’edizione speciale del 2021. Andando a leggere l’Editorial Board (intitolato «Editorial team») notiamo due nomi apprezzati dal mondo No vax: Antonietta Gatti e Stefano Montanari. Per approfondire potete leggere la nostra precedente analisi.

Stando alla narrazione di Bergman, FDA avrebbe ammesso che persone non vaccinate sarebbero a rischio di effetti collaterali dei vaccini a mRNA contro la Covid-19, a causa dello «shedding» (spargimento) di materiale genetico. Insomma, i vaccinati contaminano i non vaccinati, secondo l’autore.

Questo potrebbe causare problemi di salute simili a quelli che si osserverebbero nei vaccinati. Si cita però come fonte un report dell’FDA risalente al 2015. Ma la piattaforma a mRNA sviluppata e sperimentata per i vaccini Covid è stata creata solo cinque anni dopo. Già questo dovrebbe bastare a capire che l’Agenzia non può aver ammesso quanto riportato da Slay.

Ad ogni modo, parliamo di una guida dell’FDA che fornisce raccomandazioni alle aziende farmaceutiche su come progettare e condurre studi sullo shedding per prodotti di terapia genica e oncolitici a base di virus o batteri. È possibile che questo concetto abbia “triggerato” i No vax, ma l’Agenzia considera «terapia genica» tutti i prodotti che mediano i loro effetti mediante trascrizione e/o traduzione di materiale genetico. Sebbene i vaccini a mRNA contengano materiale genetico (mRNA), il loro meccanismo d’azione è quello di istruire le cellule a produrre una proteina virale specifica (la Spike) per indurre una risposta immunitaria. Tutto qui. Lo si poteva comprendere leggendo la prima nota che compare nel documento.

Per sopperire a questo “buco di trama” Bergman inserisce nella sua storia il già citato “studio” dell’IJVTPR che evidenzierebbe come tali fenomeni riguardino i vaccinati Covid. Il problema è che tutto si basa su un «sondaggio online», che i ricercatori hanno lanciato nella primavera del 2021. Hanno così raccolto delle segnalazioni auto-riferite in merito a irregolarità mestruali. Gli autori esplorano quindi la potenziale correlazione con la prossimità a persone vaccinate contro la COVID-19, con un metodo che ovviamente non la può accertare. Ci vogliono dati clinici, il doppio cieco, un controllo che escluda altri fattori che possono spiegare tali anomalie, non questionari compilati in Rete.

Conclusioni

Abbiamo visto che l’FDA non ha mai ammesso che i vaccinati contaminano i non vaccinati mediante una sorta di terapia genica, trasmettendo loro dei fantomatici eventi avversi. Nessuno studio serio ha mai dimostrato questo.

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