Dai concorsi agli stipendi, le novità per la Pubblica amministrazione nel testo votato oggi alla Camera


Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica è tutta rivolta alla scomparsa di Papa Francesco e ai solenni preparativi per il funerale del Pontefice, un provvedimento destinato a modificare strutturalmente la macchina dello Stato è arrivato nell’Aula di Montecitorio. È il Decreto pubbliche amministrazioni 2025, una riforma che fuori dai corridoi degli uffici pubblici è passata quasi inosservata. Ieri il testo è approdato alla Camera dei deputati per la discussione generale e, nella giornata odierna, si è proceduto con le dichiarazioni di voto sulla fiducia, a cui è seguito il voto stesso. Verso le 14 sono arrivati i risultati: con 188 voti a favore, e 88 contrari, la Camera approva. Dopo la commemorazione in Aula in onore del Papa, i lavori parlamentari riprenderanno con l’obiettivo di portare il provvedimento al voto finale entro questa sera o, al massimo, entro domani mattina, per poi farlo passare in seconda lettura al Senato. Il decreto ormai al rush conclusivo, dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua adozione, ovvero entro il 13 maggio.
Riforma dei concorsi pubblici
Il provvedimento è diviso in 22 articoli. Uno dei punti più significativi si trova nell’articolo 3, e riguarda i concorsi pubblici, che saranno centralizzati sotto la supervisione della Commissione Ripam. Questo organismo, avrà il compito di organizzare concorsi unici nazionali per dirigenti, figure professionali comuni ed elevate professionalità, così da uniformare le procedure di selezione e garantire maggiore trasparenza.
Sospensione norma “taglia idonei”
Tra i vari interventi, c’è la sospensione per le graduatorie del 2024-25 della norma “taglia idonei”. La legge, introdotta nel 2023, prevedeva che il numero degli idonei non vincitori di un concorso non potesse superare il 20% dei posti a concorso. Ad esempio, in un concorso con 100 posti disponibili, solo i primi 20 candidati dopo i cento vincitori sarebbero stati considerati idonei (quindi 120 in tutto). Con la sospensione della norma, quindi, verrebbe semplificato lo scorrimento della graduatoria. Ma su questo punto ci sono stati duri attacchi alla Camera. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, aveva sottolineato che «la figura dell’idoneo non è presente nei concorsi pubblici di altri Stati» e che «dovrebbero essere equiparati ai candidati che non hanno superato il concorso». Per il deputato dem Andrea Casu «gli idonei non sono come i bocciati ai concorsi – e aggiunge – è sempre più evidente che l’unico vero “non idoneo” è il ministro Zangrillo».
Aumento salariale negli enti locali
Tra le misure più discusse del Decreto Pa 2025 c’è il via libera all’aumento del salario accessorio per i dipendenti di Regioni, Province e Città metropolitane. Una novità che potrebbe tradursi in incrementi fino a 300 euro al mese, ma solo per quegli enti che dimostrano di avere i conti in ordine. Il provvedimento interviene su un nodo storico: il tetto al trattamento accessorio introdotto nel 2017, che per anni ha impedito l’adeguamento delle retribuzioni nelle amministrazioni locali. Con la conversione in legge del decreto, quel tetto verrà rimosso. Secondo le stime del Sole24Ore, la norma comporterebbe un aumento annuo medio di quasi 4 mila euro, circa 300 euro per 13 mensilità. L’8,8% in più dei loro salari.
Nuovi lavori digitali nella Pa
Il governo apre le porte anche a una modernizzazione dei ruoli interni alla macchina statale, introducendo nuove figure professionali che rispondano alle esigenze di una comunicazione più fresca e innovativa. Tra i nuovi profili spicca quello del social media manager, chiamato a gestire i canali istituzionali e a comunicare con i cittadini attraverso le piattaforme online. Il provvedimento è stato accolto positivamente da tutti gli scranni dell’Aula, anche se i dem chiedono «una riforma organica, non interventi spot».
Due milioni per il personale all’estero
Per quanto riguarda i salari, il dl è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per adeguare le retribuzioni del personale a contratto assunto all’estero, per esempio, per chi lavora presso le ambasciate, i consolati di prima categoria, gli istituti italiani di cultura e le delegazioni diplomatiche speciali.
Territori alluvionati
Nel dl sono previste, inoltre, misure specifiche che prevedono il rafforzamento del personale impiegato nella ricostruzione delle zone colpite dagli eventi alluvionali del 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
I diplomati negli ITS Academy
Il decreto inoltre consente a Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali di assumere, come funzionari, diplomati degli ITS Academy (gli istituti tecnologici superiori). L’obiettivo è quello di attrarre le nuove generazioni al settore pubblico e, allo stesso tempo, dotare le amministrazioni di personale tecnico qualificato.
Insegnanti religione
Per quanto riguarda la scuola, una delle misure introdotte prevede l’immissione in ruolo dei docenti precari di religione cattolica, permettendo di assumere già dal prossimo settembre tutti i vincitori dei concorsi ordinari e straordinari banditi, coprendo il 100% dei posti vacanti e disponibili, anziché il 70% come previsto finora, in deroga agli attuali vincoli.