Ultime notizie J.D. VancePapa FrancescoUcrainaVladimir Putin
SALUTEAlimentazioneDisturbi alimentariRicerca scientificaSocial mediaTikTok

La pericolosa moda social dei «dupe» di Ozempic: tutti i rischi dei farmaci low cost per dimagrire

24 Aprile 2025 - 13:35 Gemma Argento
Il trend prende il nome di #BudgetOzempic e nasconde un mondo sempre più ampio di adolescenti o giovani donne che non potendosi permettere il farmaco originale per la perdita di peso, o non rientrando nei criteri medici per ottenerlo, cercano e consigliano “dupe” dallo stesso potere

La caccia al consiglio giusto da rubare per dare una vera svolta al proprio benessere o alla propria estetica è da anni tra le tendenze più virali sui social network. Suggerimenti, spesso sponsorizzati, consigli, ricette perfette per dimagrimenti, pelle luminosa, energie da ritrovare, capelli da rendere più forti. Tutto scorre in bacheca nell’equilibrio sottile tra condivisione e condizionamento, consigli tra amici e prescrizioni cliniche, spesso con il comune denominatore del risparmio. La parola d’ordine a questo proposito è “Dupe”, che sta per duplicato, fac simile: qualcuno mostra l’ultimo cosmetico costosissimo uscito sul mercato e poi lo confronta con un altro che descrive come identico per efficacia ed effetto ma di un sotto marchio a un terzo del costo. “Dupe perfetto”, recitano le didascalie dei video con centinaia di domande sotto i video su come e dove trovare la soluzione alternativa. Lo schema si ripete sempre uguale con rossetti, profumi, creme da notte, prodotti per capelli. Ma non si ferma qui. Da diversi mesi il gioco dei “dupe” ha cambiato oggetto, al posto dei fondotinta ora ci sono i farmaci. In particolare il mercato anti obesità ha attirato l’attenzione anche dei giovanissimi su TikTok: non più texture e pigmenti ma chili persi grazie ai farmaci del dimagrimento, primo fra tutti Ozempic.

Il trend è identico, stessi sottotitoli, stesso tono rassicurante, prodotti da mostrare bene in camera, tutto nelle mani di giovanissimi, soprattutto ragazze, che “combattono” contro i prezzi spesso troppo alti dei farmaci anti obesità a base di semaglutide. Il trend prende il nome di #BudgetOzempic e nasconde un mondo sempre più ampio di adolescenti o giovani donne che non potendosi permettere il farmaco originale per la perdita di peso, o non rientrando nei criteri medici per ottenerlo, cercano e consigliano “dupe” dallo stesso potere.

È cosi che lassativi, pillole drenanti, sciroppi per la tosse con effetto soppressore dell’appetito, perfino medicinali veterinari, diventano gli ennesimi protagonisti di un mercato farmaceutico sempre più concentrato sulla remunerativa lotta all’obesità.

Il tutto condito da testimonianze entusiastiche: «Ha funzionato anche per me», «Due chili in una settimana», «Speso solo 10 euro». Qualunque cosa prometta di togliere peso in fretta rientra nel #BudgetOzempic, con l’obiettivo di spendere meno e ottenere lo stesso. È chiaro come il gioco dei “dupe” diventi in questo caso sempre meno divertente soprattutto per i rischi per la salute a cui conduce.

I protagonisti dei video

Nei video del #BudgetOzempic  la semplificazione della scienza medica diventa un reale pericolo per centinaia di utenti. Nessuno parla degli effetti collaterali, nessuno cita il rischio di disidratazione, di squilibri elettrolitici, di danni intestinali permanenti.

E non è solo un problema di informazione ma anche di percezione. Molte delle ragazze che aderiscono al trend non sono pazienti affette da obesità, né hanno ricevuto alcuna diagnosi per cui dover cercare una cura. Difficile per ora quantificare quante siano ma i numeri disponibili parlano chiaro: i contenuti con l’hashtag #ozempicweightloss superano le centinaia di milioni di visualizzazioni. Nel frattempo, chi lavora nella salute assiste con frustrazione a questo scivolamento lento. I medici spiegano, avvertono, ma spesso parlano da un’altra parte del web. Dietisti e psicologi denunciano il cortocircuito tra informazione e desiderio, ma le loro voci faticano a bucare il feed.

Ozempic e i suoi “dupe”: il confronto (pericoloso) che non regge

Per comprendere la pericolosità del trend “Budget Ozempic”, bisogna partire da un punto fondamentale: Ozempic è un farmaco vero e proprio, sviluppato attraverso studi clinici, sperimentazioni e autorizzazioni regolatorie. I “dupe” proposti sui social, al contrario, non hanno nulla di comparabile dal punto di vista medico né farmacologico.

Il semaglutide è un agonista del recettore GLP-1, un ormone intestinale che regola il senso di sazietà e i livelli di insulina e glucagone, in altre parole, è un farmaco che agisce sul cervello e sul metabolismo, modulando il comportamento alimentare attraverso meccanismi ormonali precisi e controllati. Viene assunto per via iniettiva una volta alla settimana comportando una riduzione costante dell’introito calorico e in soggetti con obesità può portare a una perdita di peso significativa.

Qual è la differenza con i “dupe” decantanti dai social? I prodotti suggeriti come alternativa nei video virali non agiscono sui centri della fame o del metabolismo. Facendo un esempio con i lassativi, questi accelerano il transito intestinale ma di certo non influenzano la digestione dei nutrienti, né riducono l’assorbimento delle calorie. La perdita di peso che provocano è illusoria, legata a disidratazione e svuotamento intestinale. E proprio questa illusione spinge a un utilizzo prolungato e ripetuto, con effetti collaterali potenzialmente gravi.

«Usare lassativi per dimagrire è una pratica che rientra tra i comportamenti compensatori tipici dei disturbi del comportamento alimentare,” avverte il dottor Luca Marelli, psichiatra specializzato in DCA. “Il rischio è quello di innescare un ciclo compulsivo che ha ricadute fisiche e psicologiche pesanti, soprattutto tra i più giovani».

Molti degli integratori promossi come dupe inoltre non sono nemmeno regolati da agenzie del farmaco ma rientrano nella categoria degli alimenti o parafarmaci, per cui i controlli sono molto meno stringenti. In alcuni casi, possono contenere principi attivi non dichiarati, stimolanti come la sinefrina o la caffeina ad alte dosi, che possono causare tachicardia, ipertensione e ansia.

Dunque non solo non funzionano ma se assunti senza alcun controllo medico rischiano di danneggiare in modo anche permanente il nostro organismo.

Quello che si rischia

Lassativi

Molti video del trend #BudgetOzempic consigliano lassativi come soluzione rapida per “sgonfiarsi” o “perdere peso”. In realtà:

  • Non agiscono sul grasso corporeo, ma solo sull’eliminazione di acqua e feci.
  • Causano perdita di liquidi ed elettroliti (come sodio e potassio), fondamentali per la funzione muscolare e cardiaca.
  • Disidratazione cronica
  • Crampi muscolari
  • Debolezza, stanchezza, mal di testa
  • Aritmie cardiache potenzialmente gravi
  • Un uso prolungato può danneggiare il colon (colon catartico), riducendo la motilità naturale dell’intestino.

Nei casi più gravi, si può arrivare a insufficienza renale acuta, collasso cardiovascolare o dipendenza da lassativi.

Integratori “brucia grassi” o “drenanti”

Molti integratori venduti online o consigliati sui social:

  • Non sono considerati farmaci, quindi non seguono i rigidi protocolli di sicurezza e test clinici dell’AIFA o dell’EMA.
  • Possono contenere stimolanti come caffeina o sinefrina (simile all’efedrina, vietata in molti Paesi)
  • Possono contenere sostanze nascoste o non dichiarate, trovate anche in integratori “naturali”

Contaminanti o interazioni pericolose con altri farmaci

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità il 60% degli effetti avversi legati agli integratori in Italia è legato a prodotti per il controllo del peso o per la performance fisica.

Gli effetti collaterali più comuni includono:

  • Insonnia, tachicardia, ansia, irritabilità
  • Aumento della pressione arteriosa
  • Disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea)
  • Crisi ipertensive o convulsive nei soggetti predisposti

 Uso off-label di farmaci non prescritti

In alcuni casi estremi, online vengono suggeriti farmaci per animali, versioni “compresse” di   semaglutide acquistate senza prescrizione o prodotti contraffatti.

Questi casi espongono l’organismo a rischi enormi:

  • Dose errata (nessun controllo sul dosaggio)
  • Composizione ignota
  • Rischio di infezioni, reazioni allergiche o effetti tossici
  • Assenza di controllo medico in caso di complicanze

Alcuni utenti hanno riportato svenimenti, episodi di vomito incoercibile, crisi di panico e attacchi cardiaci lievi dopo l’assunzione di sostanze acquistate online come “dupe”.

Impatto psicologico e rischio di DCA

Oltre ai danni fisici, questi comportamenti favoriscono o aggravano disturbi del comportamento alimentare (DCA):

  • Bulimia, anoressia, binge eating disorder
  • Uso compulsivo di sostanze dimagranti come “comportamento compensatorio”
  • Ciclo di colpa-controllo che alimenta ansia e isolamento

Secondo i dati della Società Italiana per lo Studio dei DCA, l’età media dell’esordio si è abbassata sotto i 14 anni, e il 75% dei casi coinvolge ragazze. L’uso di integratori o farmaci dimagranti senza prescrizione è uno dei segnali di allarme più comuni.

Un bisogno reale che resta scoperto

Al cuore del fenomeno #BudgetOzempic c’è anche qualcosa di più profondo: la frustrazione di chi cerca aiuto e non lo trova. In Italia come in molti altri Paesi, i percorsi clinici per la gestione del peso e/o per l’obesità sono poco accessibili, poco conosciuti e spesso stigmatizzati.

Chi non rientra nei criteri per la prescrizione, o non può permettersi visite specialistiche e farmaci a pagamento, rimane fuori da tutto. In quel vuoto si inserisce la promessa dei social: facile, economica, a portata di click.

«C’è una carenza enorme di percorsi integrati per la gestione del peso, soprattutto per i giovani. E dove la medicina non arriva, arrivano l’algoritmo e il mercato parallelo», osserva la psicologa clinica Valeria Neri, esperta in adolescenti e immagine corporea. «Il rischio è che, in mancanza di un’alternativa sicura, i contenuti virali diventino la soluzione più visibile, e quindi, per molti, la più credibile».

leggi anche