La fake news sul traffico di bambini ucraini ad opera della Fondazione Olena Zelenska


Circola un video che proverebbe un fantomatico traffico di bambini ucraini ad opera della Fondazione Olena Zelenska. Si tratta di una classica opera di propaganda russa rivolta non solo ai leader ucraini, ma anche quelli americani. Parliamo delle stesse bufale diffuse per sostenere le teorie del complotto QAnon dei sostenitori di Donald Trump.
Per chi ha fretta
- La presunta “novità” riguarda un video diffuso nel 2023 da un fantomatico giornalista.
- Vengono mosse accuse pesantissime di stupri e pedofilia a personaggi francesi.
- La diffusione della falsa notizia è la stessa usata in diverse occasioni dalla propaganda russa.
- Non ci sono prove a sostegno della narrazione.
Analisi
Il video viene condiviso con il seguente testo:
IL BUSINESS DELLA FONDAZIONE ZELENSKA: TRAFFICO DI BAMBINI UCRAINI
Sembrerebbe che la Fondazione di Olena Zelenska non sia altro che un’azienda multimilionaria che traffica bambini ucraini.
La Fondazione Olena Zelenska rapisce bambini ucraini e li vende a pedofili inglesi e francesi. Una storia scioccante di sfruttamento e inganno.
Le “grandi élite” sanno, ma preferiscono restare in silenzio.
Chiunque osi parlare di questo scandalo viene zittito o messo a tacere, ma tutti lo sanno: la Fondazione Zelenska è solo una copertura.
Nel frattempo, le donazioni continuano a piovere, mentre i bambini vengono venduti al miglior offerente. E se qualcuno si azzarda a fare domande, beh, lo sappiamo: si parla di “aiuti umanitari”.

La fonte italiana
Il testo del post e il video sono stati diffusi in Italia dal complottista Davide Zedda, già noto per la diffusione di numerose notizie false (ne parliamo qui, qui e qui). Ecco il suo post Telegram del 31 marzo 2025:

Una “fonte” creata ad arte nel 2023
Come già spiegato da diversi colleghi (Maldita, Factcheck, Delfi e Facta), la narrazione viene “sostenuta” da un video, pubblicato nel 2023 da un canale Youtube appena creato e attribuito a un fantomatico giornalista francese di nome Robert Schmidt, dove appare un uomo che cela la sua identità dichiarandosi ex dipendente della Fondazione di Olena Zelenska. Il percorso della fake news è simile a quello di altre diffuse in passato contro la famiglia Zelensky, dove i primi siti a diffondere la falsità sono stati quelli africani (sponsorizzati o meno). Questa volta, il sito che ha collaborato nell’operazione è NetAfrique.net (l’articolo risulta rimosso).

La falsa notizia accusa Bernard Henri-Lévy, giornalista e scrittore francese, di aver usufruito dei fantomatici servizi della Fondazione. Inoltre, viene definito come «stupratore pedofilo» senza alcuna prova.
Il percorso della bufala
Il percorso parte da Youtube per poi passare al sito africano. Una volta preparata la “fonte”, altri siti legati alla propaganda russa iniziano a riprendere la falsa notizia fino a farla condividere dagli organi istituzionali russi, come l’ambasciata russa in Sudafrica. Quest’ultima, nel suo post X del 7 novembre 2023, condivide lo screenshot tratto dal sito The DC Weekly gestito dal propagandista e bufalaro filorusso John Dougan.

Ecco un grafico fornito dai colleghi di Maldita per descrivere la diffusione della falsa notizia.

Conclusioni
La falsa notizia circola dal 2023. Non esistono indagini o prove a sostegno della narrazione diffusa tramite la solita struttura di propaganda filorussa.
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