Ucraina, Trump: «Putin si è offerto di fermare la guerra»


«Vladimir Putin si è offerto di fermare la guerra e la conquista dell’intera Ucraina». A dirlo è Donald Trump nello Studio Ovale aggiungendo, inoltre, che sta «mettendo una forte pressione sulla Russia» per arrivare alla pace voluta, a detta del presidente Usa, da entrambi. «Credo fortemente che Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin vogliano la pace, ma devono venire al tavolo dei negoziati. È passato troppo tempo». Il tycoon ha fretta di chiudere il conflitto russo-ucraino, lo ha reso più volte evidente. E lo ha esplicitato formalmente il suo segretario di Stato Marco Rubio, che negli scorsi giorni ha minacciato un netto passo indietro di Washington dal suo ruolo di mediatrice in assenza di passi in avanti concreti. Entro quando? Nessuno ha voluto fornire un termine ultimo, nemmeno il presidente americano al termine del suo incontro con la premier norvegese alla Casa Bianca: «Ho la mia deadline. Quando sarà passata, le cose andranno diversamente». Intanto, secondo l’agenzia Bloomberg, il tycoon sarebbe intenzionato a chiedere Mosca di non pretendere tra le condizioni di pace lo smantellamento dell’esercito e dell’industria di difesa ucraina. E vorrebbe intimare a Putin anche la restituzione a Kiev della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
L’intesa tra Ue e Regno Unito: «Niente sconti a Mosca sulle sanzioni»
Ad aumentare la pressione sul Cremlino ci pensa anche l’Europa. Durante il faccia a faccia di oggi tra il premier britannico, Keir Starmer, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata ribadita la necessità di mantenere le sanzioni sull’energia contro la Russia. La deadline qui, però, è stata fissata: se Mosca accetterà il cessate il fuoco, si potrà iniziare a ragionare. Sia l’Unione europea che il Regno Unito hanno poi insistito sulla necessità di sganciarsi dalla dipendenza energetica dalla Russi: «Non vogliamo più essere ricattati».
I raid mortali su Kiev e l’appello di Trump: «Vladimir, stop»
Sale a dodici il bilancio delle vittime del massiccio attacco missilistico russo su Kiev. I soccorritori hanno estratto i corpi di altri due civili sotto le macerie di un edificio residenziali nel quartiere di Svyatoshynskyi. A riferirlo è il portavoce della direzione principale del servizio di emergenza statale della capitale ucraina, Pavlo Petrov, all’Ukrainian Pravda. Sull’ennesimo raid da parte di Mosca è intervenuto il presidente Usa, chiedendo all’omologo russo, Vladimir Putin, di cessare le ostilità. «Non sono contento degli attacchi russi a Kiev. Non necessari, e in un pessimo momento. Vladimir, STOP! Muoiono 5000 soldati a settimana. Facciamo in modo che l’accordo di pace si concluda!», scrive Trump su Truth. Secondo Zelensky – che ha ribadito ancora una volta che l’Ucraina non cambierà idea sulla Crimea – la Russia con suoi bombardamenti cerca di «esercitare pressione sugli Stati Uniti». Nei raid su Kiev, i russi dicono invece di «aver presa di mira industrie del settore militare. I bombardamenti – afferma in una nota il ministero della Difesa – hanno colpito «imprese nei settori dell’aviazione, dei missili e dello spazio, dell’ingegneria meccanica e dei veicoli blindati, nonché per la produzione di carburante per missili e polvere da sparo».
La condanna dell’Ue
Anche l’Unione europea ha condannato gli attacchi, puntando il dito contro Putin, che «afferma di cercare la pace», poi lancia «un attacco aereo contro Kiev», ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas.«Questa non è una ricerca della pace, ma una sua presa in giro. Il vero ostacolo non è l’Ucraina, ma la Russia, i cui obiettivi bellici non sono cambiati», sottolinea. Quanto a «possibili concessioni», la posizione dell’Ue «è chiara», ha detto il portavoce della Commissione Ue Guillaume Mercier nel briefing quotidiano con la stampa. «Spetta all’Ucraina decidere le condizioni effettive per la pace. E nulla sull’Ucraina, senza l’Ucraina», con «il mantenimento dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina», conclude. Dello stesso tono il commento del presidente francese Emmanuel Macron secondo il quale «gli americani devono prendersela soltanto con una persona, il presidente Putin», ha detto il leader di Parigi parlando con i giornalisti durante la visita in corso in Madagascar. Macron ha poi parlato dell’«irritazione degli americani» che – secondo lui – «deve riguardare soltanto una persona: il presidente Putin».