Leccava i piedi delle ospiti mentre dormivano, inserviente d’hotel condannato a 10 anni per violenza sessuale


Leccava di notte i piedi delle donne che alloggiavano negli hotel londinesi dove lavorava come inserviente, mentre queste dormivano. In tre casi, di cui uno molto recente, l’aggressione sessuale è diventata un vero e proprio stupro. È stato condannato a dieci anni di carcere, più tre anni di possibile estensione della pena, Ahmed Fahmy, 46enne di Londra. Uno schema – reiterato ripetute volte tra il 2008 e il 2024 – di «abuso della posizione di dipendente degli alberghi», che secondo i giudici gli avrebbe permesso di «assecondare il suo feticismo dei piedi» e dare libero sfogo alla sua «chiara tendenza a commettere abusi», scrive la Bbc.
L’aggressione alle tre turiste e l’inganno della chiave di hotel
A dare il via alle indagini che hanno portato alla condanna di Fahmy è stato un gruppo di quattro giovani donne, che nel gennaio 2024 si erano recate in un hotel nella zona nord-ovest di Londra. Dopo essere uscite la sera, tre di loro tornarono alle prime ore del mattino. In albergo, però, si resero conto di aver smarrito la chiave della stanza. Il 46enne consigliò a una delle donne di recarsi a un bancomat vicino per prelevare altre 80 sterline e pagare così il soggiorno in un’altra stanza. Entrata nel nuovo alloggio, la donna si sarebbe svegliata di soprassalto durante la notte dopo essersi resa conto che l’uomo le stava leccando un piede. Gli intimò di andarsene e lui obbedì, ma dopo poco la vittima fu nuovamente svegliata da Fahmy, che era tornato ai piedi del suo letto. La donna ha raccontato agli inquirenti di avergli sferrato un violento calcio in volto.
I tre casi di stupro e il feticismo dei piedi
Dopo qualche ora, tornò in hotel anche la quarta donna del gruppo. Anche lei aveva smarrito la chiave. Fahmy l’avrebbe fatta entrare nella sua camera da letto per poi violentarla. Altri due casi di violenza sessuale sarebbero stati collegati al 46enne: le due vittime avevano infatti raccontato che il loro aggressore aveva ripetutamente toccato e leccato loro i piedi. Un elemento che gli inquirenti hanno collegato al feticisimo dell’uomo.