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Celebrazioni sobrie? Alcuni comuni scelgono di sospendere o ridurre le iniziative per il 25 aprile. Ecco quali sono

25 aprile
25 aprile
Il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco include la festa nazionale di domani. Diverse amministrazioni hanno sospeso o ridotti i cortei, non senza polemiche

La proclamazione del lutto nazionale in memoria di Papa Francesco anche nella giornata dei festeggiamenti per la Liberazione – cerimonia a cui partecipa anche il capo dello stato, Sergio Mattarella – con l’indicazione da parte del ministro della Protezione civile Nello Musumeci per cerimonie “sobrie” (indicazione che non è valsa, ad esempio, per le partite di Serie A giocate ieri, mercoledì 23 aprile) ha spinto alcuni comuni ad andare anche oltre e abolire quasi del tutto i festeggiamenti o perlomeno i cortei di celebrazione. I casi al momento sono pochi ma hanno comunque fatto discutere, sono quasi tutti guidati dal centrodestra ma c’è anche un comune di centrosinistra che ha dato seguito all’indicazione del governo abolendo i festeggiamenti.

Genazzano, sì la fiera no la Liberazione

Tra le amministrazioni che hanno scelto di vietare solo il corteo per la Liberazione c’è il comune di Genazzano, guidato da Alessandro Cefaro, in provincia di Roma. In un post su Facebook, intitolato «Lutto nazionale per la morte del Papa», il sindaco chiede «sobrietà» e aggiunge che il «consueto» corteo non verrà svolto, mentre resterà la deposizione della corona di fiori e si svolgerà anche la fiera in programma: «A seguito della decisione del Consiglio dei Ministri, si avvisa la cittadinanza che: La Fiera prevista per il giorno 25 Aprile è confermata; Tutti gli eventi previsti e preventivamente autorizzati nei giorni 24 – 25 – 26 Aprile possono essere realizzati cercando di svolgerli in modo sobrio e consono alla circostanza», ma «Nel rispetto del Lutto, la tradizionale commemorazione del 25 Aprile Festa della Liberazione si svolgerà in forma ridotta: il tradizionale corteo accompagnato dalla banda musicale non verrà svolto». «Il sindaco di Genazzano strumentalizza un momento di lutto nazionale, osservato per la morte del Pontefice, per cercare di comprimere il sacrosanto diritto di celebrare in maniera adeguata uno dei giorni fondanti della storia italiana», ha commentato tra gli altri Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria del Pd.

Cinisello Balsamo

A Cinisello Balsamo, secondo quanto riporta la Cgil locale, il sindaco avrebbe sospeso solo il comizio dell’Anpi, non la restante celebrazione, riducendo la lunghezza del corteo ed invitando i partiti locali a non esporre bandiere. «E’ grave e assurdo» è il commento di Alessandro Capelli, segretario del Pd milanese, che a Cinisello Balsamo il sindaco abbia sospeso, come denunciato dalla Cgil, il comizio dell’ Anpi per il 25 aprile: «Parlano di ‘sobrietà’, ma in realtà attaccano i presupposti fondativi della Festa della Liberazione», ha detto. .

I comuni del bresciano

Anche due comuni bresciani hanno annullato le celebrazioni. Si tratta di Ono San Pietro e Cividate Camuno, entrambi in Vallecamonica, a guida centrodestra. A Cividate, il sindaco, Alessandro Francesetti, coordinatore di Fratelli d’Italia in Vallecamonica, ha organizzato le celebrazioni per il 26 aprile, in onore dei funerali del papa.

Romano di Lombardia, no Bella Ciao

Il comune di Romano di Lombardia, nel Bergamasco, ha preso una decisione a dir poco singolare. Si possono fare le manifestazioni pubbliche per il 25 aprile ma «in modo sobrio e consono alla circostanza», ma non cantare ‘Bella ciao’ alla sfilata del 25 aprile. La notizia è riportata dal Corriere della Sera, la decisione sarebbe stata presa dal presidente del consiglio comunale, il leghista Paolo Patelli, che in un documento da indicazione a non suonare «brani musicali, inni e canti ad eccezione del Silenzio e dell’Attenti».

Ponte San Nicolò, la scelta di centrosinistra

Non solo destra, comunque. A Ponte San Nicolò, al confine sud est del comune di Padova, è l’amministrazione di centrosinistra a comunicare che «in segno di rispetto per il lutto nazionale proclamato in occasione della morte di papa Francesco, le celebrazioni previste per la giornata del 25 Aprile, Anniversario della Liberazione, sono annullate». Sarà celebrata una messa in suffragio dei caduti, ma nient’altro, ha precisato il sindaco, Gabriele De Boni.

A Cagliari niente banda

Percorso confermato, ma senza musica, per la manifestazione di Cagliari, che si conclude con la deposizione delle corone al Parco delle Rimembranze alla presenza delle autorità civili e religiose, del presidente del Consiglio regionale e del sindaco del capoluogo. Il coordinatore regionale dell’Anpi, Antonello Murgia, dice di aver concordato sulla scelta: «Credo che anche Papa Francesco non avrebbe voluto che non si celebrasse il 25 aprile a causa di un lutto, anche per un lutto che lo riguarda. Detto questo, anche se in un primo tempo avevamo coinvolto la banda per il percorso abbiamo optato per un solo trombettiere che suonerà il Silenzio e l’Inno di Mameli dal Parco delle Rimembranze».

Gli Archivi di Stato

Per gli ottant’anni dalla Liberazione, in realtà, erano stati organizzati eventi straordinari che coinvolgono diverse istituzioni pubbliche (ad esempio è stato emesso un francobollo celebrativo). Anche questi, in alcuni casi, sono stati sospesi. Ad esempio, tutte le manifestazioni e gli eventi previsti tra oggi e il 26 aprile all’interno degli Archivi di Stato italiani, o comunque in edifici e sale gestiti dalle sedi archivistiche statali, sono stati rinviati o annullati.

La scelta del Portogallo

Anche il governo portoghese del conservatore Luís Montenegro ha fatto una scelta analoga, e addirittura più drastica. In Portogallo il 25 aprile si festeggia la caduta della dittatura ed ogni anno è previsto un festeggiamento con le massime autorità. Il ministro della Presidenza del Consiglio, Leitão Amaro, ha spiegato che la decisione è stata presa per la morte di Papa Francesco.

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