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«Mio figlio è nato in provetta. Io sono una madre single ma felice, anche se l’Italia lo vieta»

serena reali madre single santiago figlio provetta
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Serena Reali, 37 anni, ha congelato gli ovuli a Bologna e poi ha fatto la fecondazione assistita a Barcellona. Ha speso 10 mila euro e ora aspetta la sentenza della Consulta sulla Pma

Si chiama Serena Reali, ha 37 anni e un figlio. Da single. Santiago è nato il 5 aprile 2025. Ed è stato concepito in provetta. Per questo adesso per la legge è figlio di padre ignoto. Reali da Brescia è andata a Bologna per congelare gli ovuli, poi a Barcellona per restare incinta. Il suo caso è finito davanti alla Corte Costituzionale. Con un ricorso contro l’articolo 5 della legge 40. Che vieta in Italia il ricorso alla Pma, la procreazione assistita, alle donne single. A seguirla è l’avvocata Filomena Gallo dell’Associazione Coscioni: «Quello di Serena è un percorso che ha comportato spese di migliaia di euro e che ha affrontato da sola. La sua vicenda mostra con chiarezza quanto sia urgente un intervento della Corte Costituzionale: riconoscere l’illegittimità di questa discriminazione significherebbe garantire anche alle donne single l’accesso alla Pma nei centri pubblici e privati italiani».

La Pma per le donne single

«In Italia io vivo e lavoro, pago le tasse. E scegliendo di mettere al mondo mio figlio non ho fatto niente di male: possibile che con tutti i problemi del nostro Paese, proprio la mia scelta sia considerata fuorilegge?», dice a Repubblica Serena. Che adesso è «una donna che ha coronato il suo desiderio, quello di diventare madre. Anche da single. Si sente tanto parlare di famiglia tradizionale, composta da padre, madre e bambino. Ma in quanti di questi casi le persone sono pienamente felici? Io non giudico gli altri, non vedo perché io debba essere giudicata». La 37enne spiega che da sempre sentiva il desiderio di diventare madre «pur senza avere trovato il compagno giusto. La scomparsa di mio padre, quando avevo 30 anni, mi aveva fatto mettere da parte tutto. Poi, due anni fa, sono ripartita».

Il congelamento degli ovuli

Ha deciso di iniziare «preservando la mia fertilità, con il congelamento degli ovociti: sono andata in una clinica di Bologna e dopo la stimolazione, a settembre del 2023, ho congelato gli ovuli». Poi ha cominciato a frequentare gruppi e community dedicati alla Pma: «E ho conosciuto così una ragazza diventata mamma da sola: grazie a lei sono entrata in un gruppo social composto soltanto da donne che hanno fatto questa scelta». E si è aggiunta “ad adiuvandum” al ricorso presentato da Evita, una ragazza di Torino. Infine, il viaggio in Spagna: «Mi sono documentata anche su altri Paesi, come Danimarca o Grecia. Ma alla fine ho scelto Barcellona perché la Spagna è il Paese europeo più all’avanguardia sulla Pma. Sono andata alla fine dello scorso luglio, e nel frattempo i miei ovociti crioconservati sono arrivati da Bologna e fecondati con il seme di un donatore anonimo. Poi ho fatto il transfert: una procedura di 15 minuti. Sono stata fortunata, è andata bene al primo tentativo».

La nascita di Santiago

Venti giorni fa, dice ad Alessandra Corica, è nato suo figlio Santiago: «L’ho chiamato così perché volevo un nome che raccontasse la sua storia, il viaggio che ho dovuto fare per averlo. Un viaggio che non è stato economico: ho speso circa 10 mila euro. Se non avessi potuto permettermelo, il mio desiderio in Italia sarebbe rimasto irrealizzato». Dice anche che «tra il quinto e il sesto mese di gravidanza ho vissuto una crisi: vedevo solo le difficoltà, mi chiedevo come avrei fatto da sola, come organizzarmi con il nido o il lavoro. Al tempo stesso, però, ho capito di essere fortunata, perché ho una rete che mi supporta, a partire da mia madre Alida: viviamo insieme, mi aiuta in ogni momento. Proprio lei, che è una donna del 1951, è stata la prima a sostenermi».