25 aprile. Il discorso di Ignazio La Russa e la «sconfitta del fascismo»
Di recente, abbiamo notato una curiosa richiesta fatta da un utente su X in merito alle dichiarazioni attribuite al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, in merito ai festeggiamenti del 25 aprile, riportate in un post dell’account Ultimora: «Domani ricorre l’80/mo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla sconfitta del fascismo. È una giornata importante nel solco degli ideali di democrazia, dialogo, comprensione, rispetto reciproco che sono scolpiti nella Costituzione e che sono il cardine della nostra comunità nazionale. Ed è proprio l’adesione alla prima parte della Costituzione, dove i valori in positivo sono non solo ben delineati e scolpiti, ma condivisi senza reticenze, da tutti coloro, nessuno escluso, che siedono in quest’Aula e che io sono convinto sono ormai nel cuore di tutti gli italiani, il miglior modo per ricordare e celebrare una data che vorrei sempre di più data di tutti».

In passato, era circolato un falso video di Ignazio La Russa dove avrebbe dichiarato «Viva l’Italia antifascista». Inoltre, venne contestato per il busto di Benito Mussolini esposto nella propria abitazione. Questi, così come altri episodi, pongono alcuni dubbi sulle dichiarazioni riportate da Ultimora.
Consultando il sito del Senato, è possibile consultare il resoconto stenografico della seduta del 24 aprile 2025. Seguendo i vari interventi, è presente quello intitolato “Sull’80° anniversario della Liberazione” dove è possibile leggere l’intero intervento del Presidente del Senato:
Come sapete, oggi, per richiesta di alcuni ma con la condivisione di tutti i Gruppi parlamentari, innoviamo aprendo l’Aula del Senato a un’ufficiale celebrazione del 25 aprile, ed io lo faccio molto volentieri. Fra poco darò la parola a ciascun rappresentante per Gruppo, che potrà intervenire, ma non voglio esimermi dall’esprimere io stesso una parola di memoria, di apprezzamento, di ricordo, soprattutto di celebrazione di questa data. Domani, infatti, come sapete, ricorre l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla sconfitta del fascismo. È una giornata importante, nel solco degli ideali di democrazia, dialogo, comprensione e rispetto reciproco, che sono scolpiti nella Costituzione e che sono il cardine della nostra comunità nazionale. E proprio l’adesione alla prima parte della Costituzione, dove i valori in positivo sono non solo ben delineati e scolpiti, ma condivisi senza reticenze da tutti coloro, nessuno escluso, che siedono in quest’Aula e che – ne sono convinto – sono ormai nel cuore di tutti gli italiani è il miglior modo per ricordare e celebrare una data che vorrei fosse sempre più condivisa da tutti, e non una data… (Commenti).
Poi dovrete stare in piedi mentre parlano anche tutti gli altri. (Commenti). Io non mi sono permesso di stare in piedi per questo, ma se preferite… (Commenti). Come preferisce, ma non è una celebrazione di una persona scomparsa. È una celebrazione che guarda all’oggi, a ieri e al futuro.
Dopo ciascuno di voi potrà parlare e se vorrà… (Commenti). Mi pare che questa polemica sia veramente e completamente fuori luogo. Però, visto che anche a questo si potrebbe dare un’interpretazione strumentale, faccio quello che secondo me non è esatto, cioè tenervi in piedi mentre parlo di questo. Accorcio allora il mio intervento.
Quello che posso dirvi, visto che c’era un riferimento anche alla mia postura, è che non è da oggi il convincimento mio personale, ma anche della parte politica da cui provengo, di rispetto e di piena adesione ai valori della Costituzione e, quindi, di rispetto della data che vide il ritorno della libertà.
Leggo una parte di un documento che è stato importante nella mia vita, scritto a Fiuggi con grande sincerità e grande passione, dove senza reticenze affermavamo che l’antifascismo fu il momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato. Aggiungevamo che era altrettanto giusto speculare e chiedere a tutti di riconoscere che l’antifascismo non è un valore a sé stante e fondante e che la promozione dell’antifascismo, eccetera eccetera. Ma quello che conta è che la sincerità, la profondità che deve unirci nel ricordare questa data è tale da poter essere momento di unione e non momento di divisione.
Quando per la prima volta ho parlato da Presidente del Senato, esattamente da questa postazione, ho detto che la mia massima ambizione è fare andare ancora più avanti, come tentò di fare il presidente Berlusconi nel famoso intervento di Onna, che richiamo integralmente. Come tentò di fare il presidente Violante nel suo intervento, che richiamo integralmente e di cui avevo previsto di leggere dei brani, ma ne faccio a meno. In quella occasione, in maniera molto più modesta, ho auspicato che si andasse nella direzione di un comune riconoscimento dei valori che nascono dalla sconfitta del fascismo e dalla liberazione dall’occupazione nazista e che trovano nella Costituzione la massima espressione.
Oggi sono passati ottant’anni. È un tempo breve rispetto all’eternità, ma lunghissimo rispetto alla storia degli uomini e delle nazioni. Forse è un tempo sufficiente perché si guardi con sempre maggiore condivisione e mai con strumentalizzazione a quello che fu uno dei momenti fondanti dell’antica storia d’Italia, del nostro popolo, della nostra Nazione. L’ottantesimo anniversario della Liberazione lo celebriamo oggi insieme, spero davvero tutti con volontà e spirito unitario. (Applausi).
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev