Ultime notizie 25 aprileDonald TrumpPapa Francesco
ATTUALITÀ25 aprileAscoli PicenoMarchePolizia

Appende uno striscione per il 25 aprile fuori dal panificio, identificata due volte dalla polizia: «Quale regola ho infranto?»

25 Aprile 2025 - 17:24 Alba Romano
25-aprile-ascoli-piceno-indetificato-polizia-striscione
25-aprile-ascoli-piceno-indetificato-polizia-striscione
È accaduto ad Ascoli Piceno. «Buono come il pane, bello come l’antifascismo», la scritta sul cartellone. La titolare del negozio, Lorenza Roiati: «Sono stata trattata come una potenziale criminale»

«Buono come il pane, bello come l’antifascismo»: è il messaggio dello striscione affisso da Lorenza Roiati questa mattina, venerdì 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, fuori dal suo panificio “L’assalto ai forni” ad Ascoli Piceno, nelle Marche. Un gesto simbolico e pacifico che, tuttavia, sembra aver attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. Stando alla testimonianza della titolare sui social e ripresa dai media locali, quindici minuti dopo aver affisso il cartellone all’esterno della pluripremiata attività commerciale, è stata avvicinata e identificata dalla polizia di Stato. «Non ho parole – commenta Roiata con i giornali locali – mi sono sentita trattata come una potenziale criminale. Quale regola ho rischiato di infrangere? – si chiede – Antifascismo non si può scrivere? Voglio ricordare che mio nonno Lorenzo e suo fratello Vittorio, proprietari di queste mura (dove la titolare ha deciso di appendere lo striscione, ndr) sono stata insigniti della medaglia al Valor Militare per attività partigiana, come tanti altri ascolani», afferma. «È la prima volta che subisco un sopruso, sulla mia pelle – continua al Resto del Carlino -. E questa cosa va raccontata, deve uscire. Qualcuno deve rispondere di quello che è successo».

La seconda identificazione

Dopo poche ore dalla prima identificazione da parte della polizia di Stato, al panificio si sono presentati tre agenti in borghese questa volta della polizia locale per un secondo accertamento: «Attorno alle 12.15 – spiega Roiati al Corriere della Sera -, nel panificio sono entrate tre persone. Una di loro mi ha mostrato il distintivo della polizia locale. “Voi c’entrate qualcosa con questa affissione? Ve ne assumete la paternità? Ha un documento?”, mi ha chiesto. Ho fatto notare che la polizia di Stato era già passata in mattinata e, di nuovo, ho chiesto spiegazioni nel merito. Ho anche domandato che tipo di reato avessi commesso esponendo sulla facciata della mia casa di famiglia uno striscione con la parola “antifascismo”. Non è una parolaccia. Mi è stato risposto che non c’era a mio carico alcuna contestazione di reato e non avevano alcuna intenzione di intimorirmi, ma si trattava di “accertamenti che sono già stati disposti”. Hanno poi aggiunto: “Procederemo con gli accertamenti d’ufficio che ci competono e se ci sarà qualche contestazione, sarà in un secondo momento”», conclude Roiati. L’intera conversazione è stata ripresa con lo smartphone dalla panificatrice in un video, che in queste ore sta circolando sui social.

Foto copertina: INSTAGRAM / L’ASSALTO AI FORNI

leggi anche