Il Conclave e il giallo Becciu, spuntano due lettere firmate dal Papa per escluderlo. Lui tira dritto: «Mi disse che potevo partecipare»


Due lettere scritte di pugno da Papa Francesco e siglate con la sua lettera – la F – escludono il cardinale sardo Angelo Becciu dal Conclave. Era ciò che mancava, ciò che per il 76enne condannato per truffa e peculato e privato dei suoi diritti cardinalizi pretendeva di vedere: «Non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto». E invece, secondo quanto ha rivelato su Domani l’ex direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, qualcosa di scritto ci sarebbe. Anzi dattiloscritto: due lettere, una del 2023 e una dello scorso marzo, durante l’ultimo ricovero del pontefice argentino. E sarebbe stato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a mostrarlo di persona al diretto interessato nella serata di giovedì 24 aprile. Becciu, sempre secondo Vian, avrebbe «preso atto».
Becciu insiste: «Francesco mi disse di aver trovato una soluzione»
Non può, allora, non stonare l’intervista rilasciata dallo stesso porporato sardo alla Reuters, in cui il 76enne confermava con forza di ritenere legittima la sua ammissione al Conclave, che inizierà tra il 5 e il 10 maggio. Sosteneva che suo ruolo fosse cambiato da quella sera del 2020, quando il Papa lo privò dei diritti del cardinalato. Non solo: prima di morire, Francesco sarebbe stato vicino a prendere una decisione sul suo status. Si sarebbero incontrati a gennaio, prima del ricovero all’ospedale Gemelli. E lui gli avrebbe detto: «Penso di aver trovato una soluzione».
La spaccatura interna al Conclave: chi appoggia e chi contrasta il cardinale Becciu
Ufficialmente, almeno così ha detto alla Reuters, Angelo Becciu rimette tutto nelle mani dei «miei confratelli cardinali». È però possibile che stia giocando con il tempo per guadagnarsi l’accesso alla Cappella Sistina. Secondo Giovanni Maria Vian, il porporato sardo avrebbe già incassato l’appoggio del decano Giovanni Battista Re, alla guida della celebrazione dei funerali del pontefice sabato 26 aprile, perché «non aveva disposizioni contrarie scritte da Papa Francesco». Rigorosamente contro l’ammissione di Becciu in Conclave, invece, il camerlengo Kevin Joseph Farrell, che avrebbe raccontato al cardinale Re della volontà – espressagli da Bergoglio solo a voce – di escludere il 76enne.
L’ipotesi di creare una commissione vaticana
È possibile che per dirimere una volta per tutte il giallo Becciu sia necessaria la creazione di una commissione. Secondo Il Fatto Quotidiano si tratterebbe di un collegio di cinque porporati, tra cui lo stesso Becciu. Una proposta avanzata dal cardinale Claudio Gugerotti, considerato molto vicino a Parolin e rigidamente contrario all’ammissione di Becciu nel Conclave. Ufficialmente, però, non arriva nessuna comunicazione, se non quella del portavoce vaticano Matteo Bruni: «Ora parliamo dei funerali, del Conclave si parlerà poi». A tenere fede sembra essere solo la pagina web del Vaticano, dove il cardinale Angelo Becciu compare accanto alla scritta «non elettore».